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05 Luglio 2017 - 12:31
L'orrore al Parco Verde di Caivano, i pm hanno chiesto per la donna 10 anni per concorso in abusi sessuali
CAIVANO. Assoluzione per Marianna Fabozzi, "la prima vera sconfitta di questa storia". E' quanto chiesto dall'avvocato Salvatore di Mezza, difensore di Marianna Fabozzi, imputata per concorso in abusi sessuali nel processo sull'omicidio della piccola Fortuna Loffredo, uccisa nel Parco Verde di Caivano il 24 giugno 2014. L'avvocato Di Mezza ha aperto le arringhe delle difese nella penultima udienza in calendario, prima di quella del 7 luglio nella quale la quinta sezione della Corte d'Assise di Napoli si ritirerà in camera di consiglio. Nei confronti di Marianna Fabozzi, compagna di Raimondo Caputo, imputato per l'omicidio di Fortuna, i pm della Procura di Napoli Nord hanno chiesto la pena di 10 anni di reclusione. Secondo la difesa, Marianna Fabozzi non sapeva delle presunte violenze sessuali commesse da Caputo sulle sue figlie, testimoni chiave del processo che in sede di incidente probatorio hanno confermato le accuse nei confronti di Caputo. "Questa vicenda - ha detto l'avvocato Di Mezza - è una sconfitta per tutti, ma la prima ad essere stata sconfitta è proprio lei. Quasi sicuramente non vedrà più le sue figlie, perché è difficile un ripensamento da parte del Tribunale dei minori, anche se io me lo auguro". Al termine Marianna Fabozzi ha rinunciato a seguire l'udienza in aula ed è stata riaccompagnata nella sua abitazione dove è ristretta agli arresti domiciliari.
L'assoluzione dall'accusa dell'omicidio della piccola Fortuna Loffredo "per non aver commesso il fatto". Lo ha chiesto, per il suo assistito Raimondo Caputo detto Titò, l'avvocato Paolino Bonavita, al termine della sua arringa difensiva. Secondo il legale "la prova che Caputo abbia commesso il fatto non c'è". In subordine l'avvocato ha chiesto "la derubricazione dell'omicidio doloso in preterintenzionale" e "in ulteriore subordine di non irrogare la sanzione dell'ergastolo", richiesta dai pm Domenico Airoma e Claudia Maone, "pena eccessiva non rispondente al fatto com'è stato costruito, in quanto si dà in presenza di circostanze di particolare gravità come la pianificazione, che in questo caso non è contestata", ha spiegato l'avvocato Bonavita che ha chiesto l'assoluzione anche dall'accusa di abusi sessuali sulle figlie della compagna Marianna Fabozzi. Secondo il difensore di Raimondo Caputo le tre figlie della Fabozzi, testimoni chiave per l'accusa per la ricostruzione di quanto avvenuto al Parco Verde di Caivano (Napoli) il 24 giugno 2014, "non sono attendibili" e "in occasione dell'incidente probatorio si sono contraddette più volte". Caputo sarebbe stato "tirato dentro" in quanto originario di Afragola e non di Caivano, diventando così "un capro espiatorio in quanto forestiero". Venerdì 7 luglio ci sarà occasione per l'accusa di formulare controrepliche, dopodiché la quinta sezione della Corte d'Assise di Napoli si ritirerà in camera di consiglio. La sentenza dovrebbe essere pronunciata nella stessa giornata di venerdì.
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