MASSA DI SOMMA. È stata decisiva l’individuazione dell’automobile. La Volkswagen usata dai rapinatori è stata ripresa dalle telecamere di videosorveglianza. Così i carabinieri sono riusciti a risalire ad uno dei presunti banditi che l’altra sera hanno seminato il terrore in pieno giorno tra dipendenti e clienti della farmacia in piazza dell’Autonomia, a Massa di Somma. Ad essere fermato poche ore dopo il colpo è stato un 45enne di Portici. Risultato il proprietario della Volkswagen, i militari della stazione di San Sebastiano al Vesuvio hanno sottoposto l’uomo a fermo d’indiziato di delitto perché ritenuto tra i responsabile della rapina ai danni della farmacia. E ora è caccia agli altri due complici che potrebbero avere le ore contate.

Un colpo messo a segno sabato scorso assieme ad altri due complici. Erano le 18,45 circa quando i tre, uno dei quali armato di pistola, indossando scaldacollo e cappellini avevano messo a segno la rapina portando via 1.600 euro dalla cassa. Le indagini erano partite immediatamente. Analizzando i filmati di videosorveglianza, i militari dell’Arma hanno subito individuato l’autovettura usata dai rapinatori, una Volkswagen, di proprietà del 45enne. L’uomo è stato trovato nella sua casa a Portici già nella tarda serata di sabato e, dopo le formalità di rito, è stato rinchiuso nel carcere napoletano di Poggioreale.

Dei tre rapinatori uno era rimasto all’esterno della farmacia, a fungere da “palo”, gli altri due invece avevano fatto irruzione all’interno del locale seminando il terrore armati di una pistola, tenendo di fatto in ostaggio per diversi minuti i malcapitati dipendenti e clienti che in quel momento si trovavano all’interno della farmacia. Uno dei rapinatori era rimasto vicino alla porta d’ingresso, mentre l’altro, armato, si era diretto verso il registratore di cassa, pretendendo da uno dei dipendenti che venisse aperto e gli fossero consegnati i soldi contenuti. Razziato il contenuto della cassa, uno dei banditi aveva anche ordinato a una donna di consegnargli la fede nuziale che aveva al dito. La vittima aveva provato ad obbedire, ma non era riuscita a sfilarla dal dito perché incastrata. Il rapinatore aveva desistito e tutti e tre i banditi si erano dati alla fuga a bordo della macchina poi identificata.