Napoli blindata per l'arrivo del premier Matteo Renzi, in città per siglare il Patto per Napoli. Piazza del Plebiscito, sulla quale si affaccia il palazzo della Prefettura che ospiterà l'appuntamento istituzionale, è presidiata dalle forze dell'ordine. Nella vicina piazza Trieste e Trento ci sono alcuni manifestanti: un gruppo di giovani dei centri sociali, alcuni disoccupati e lavoratori di Carinaro (Caserta), assieme ad attivisti del No al referendum costituzionale che urlano slogan e mostrano cartelli e striscioni. Chi protesta è nel lato della piazza vicino al teatro San Carlo, ma non si registrano problemi di ordine pubblico. Intanto, a piazza Giovanni Leone, tra via Cesare Rosaroll e piazza Cavour, è in atto un presidio di disoccupati aderenti ai Bros e ai Banchi Nuovi. La zona nella quale si sta svolgendo la manifestazione è molto distante dall'area nella quale transiterà il presidente del Consiglio, atteso prima in Prefettura e poi in via Chiatamone dove si terrà un forum presso la sede del quotidiano napoletano Il Mattino. Alle 16.30, Renzi sarà al teatro Gesualdo di Avellino per una manifestazione a sostegno del Sì al referendum.

"Esprimo la mia gratitudine verso tutte le strutture tecniche che hanno permesso la firma del Patto. Siamo felici di poter firmare oggi il Patto con de Magistris e con i sindaci della città Metropolitana". Queste le parole del presidente del consiglio, Matteo Renzi, durante l'incontro per la firma del Patto per Napoli, nella sede della Prefettura. "Il fatto di poter fare un lavoro serio su Scampia è indice di un buon lavoro a livello locale", prosegue il premier e invita i sindaci a progettare servizi e gare per il futuro soprattutto per l'edilizia scolastica "che è fuori dal Patto di stabilità". "Siamo soddisfatti degli interventi che agiscono sulle necessità della città". Così il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, durante l'incontro per la firma del Patto per Napoli nel palazzo della Prefettura della città. Il sindaco sottolinea come i fondi stanziati dal governo riguardino anche luoghi storici e monumentali di Napoli e della Città Metropolitana, oltre che per ambiente e infrastrutture. Il primo cittadino dell'area metropolitana di Napoli conclude dicendo che questo è il "modo migliore per un corretto rapporto istituzionale nei prossimi anni. Il grande obiettivo di tenere separate le divergenze politiche e il dialogo istituzionale ai massimi livelli. Con questo accordo si è lavorato in questa direzione".​

Dagli interventi su Napoli Est alla messa in sicurezza degli edifici scolastici, passando per l'abbattimento delle Vele di Scampia. Sono alcuni dei punti centrali del Patto per Napoli, uno dei 16 Patti per il Sud che il Governo ha deciso di sottoscrivere con le Regioni e le Città metropolitane del Mezzogiorno, e che sarà firmato domani mattina in Prefettura a Napoli dal presidente del Consiglio Matteo Renzi e dal sindaco Luigi de Magistris. Un percorso, quello che domani culminerà nella firma del Patto, lungo e travagliato, condizionato dai contrasti politici tra Renzi e de Magistris, lontani su tutto a partire dal tema caldissimo del referendum sulla riforma costituzionale, e dalla distanza istituzionale tra Governo e Comune di Napoli, con il punto di rottura rappresentato dal commissariamento dell'area ex Italsider di Bagnoli. Tra dichiarazioni al vetriolo e richieste di incontro rimaste lettera morta, il lento riavvicinamento è culminato il 29 settembre, con   l'incontro a Palazzo Chigi tra de Magistris e il sottosegretario Claudio De Vincenti, punto di partenza per una serie di incontri tecnici che hanno portato alla definizione del Patto, chiuso il 12 ottobre. Si tratta di 308 milioni per progetti presentati dal Comune e immediatamente cantierabili, tra i quali spiccano quelli concentrati su Napoli Est, la vasta area orientale della città per la quale sono previsti fondi per la bonifica e sulla mobilità. Dal Governo arriveranno inoltre i finanziamenti per progetti esecutivi per la messa in sicurezza degli edifici scolastici della città e un "bonus" aggiuntivo che permetterà di dare il via al progetto di abbattimento di 3 Vele di Scampia, la A, la C e la D, e la trasformazione della vela B destinata ad ospitare funzioni pubbliche, progetto di 58 milioni di euro già finanziato dal Bando per la riqualificazione delle periferie approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 25 maggio.