di Luigi Sannino

NAPOLI. Quattro pistolettate contro la vetrata del centro “Scommesse Italia”, nella strada dell’Anticaglia, risalenti a non si sa quando, e spari in aria a poca distanza, a largo Proprio D’Avellino, l’altra notte. Così è tornato il doppio allarme nel centro antico di Napoli, tra Forcella e Decumani lungo via Duomo: racket e stese. Con il dubbio che, dopo una breve pausa, siano tornate le tensioni tra i Sibillo-Napoletano e i Perez-Iodice-Buonerba, i primi spalleggiati dai Contini e i secondi dai Mazzarella. È la guerra che si protrae, tra alti e bassi, da molto tempo. Ma che da settembre scorso si è circoscritta in particolar modo ai gruppi satelliti rispetto ai clan più grandi. Una differenziazione che però non deve ingannare: la pericolosità è identica.

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