GRUMO NEVANO. La storia infinita... della caldaia del plesso scolastico di via Quintavalle. Alcune settimane di attesa per ripararla, e quando viene aggiustata si guasta di nuovo. L’intervento repentino ha evitato nuove e più clamorose proteste. Una storia per certi versi dai contorni grotteschi. Tutto ha inizio nei primi giorni di dicembre, quando i riscaldamenti del plesso di via Quintavalle vanno in tilt. «È normale che una scuola non fornisca servizio di riscaldamento? È normale che dei bambini restino in classe senza togliere il giubbino?», si chiedono le mamme protestando. Mentre dal Comune si cerca di rassicurarle, i consiglieri di minoranza Gaetano Di Bernardo e Tammaro Faccenda denunciano il problema ed «il disagio che della platea scolastica, delle famiglie e principalmente dei bambini, trattati come pacchi postali lasciati a marcire al freddo». Dopo un mese di clima scolastico “siberiano”, arriva il riscaldamento. Dal Comune giunge la comunicazione che al rientro dalle vacanze di Natale, l’8 gennaio, gli alunni troveranno le aule riscaldate. Detto, fatto. Il Comune precisa che la caldaia è stata riparata: «Così come promesso, nell’ultima seduta del consiglio comunale dall’assessore Antonio Chiacchio, la caldaia per il funzionamento dell’impianto di riscaldamento del plesso scolastico di via Quintavalle è stata  riparata ed è perfettamente funzionante. La politica del fare al servizio della collettività. I nostri bambini che occupano il plesso di via Quintavalle al rientro dalle vacanza natalizie, troveranno le aule riscaldate, grazie all’intervento dell’amministrazione comunale, che come promesso dall’assessore Chiacchio, ha provveduto al totale ripristino della caldaia nei tempi stabiliti. Il benessere dei nostri bambini prima di tutto», è il commento del sindaco facente funzioni, Carmine D’Aponte, meno di tre settimane fa. Solo dieci giorni dopo la caldaia è di nuovo in tilt. I genitori mettono in atto un sit -in per chiedere un intervento immediato. Questa volta la soluzione è tempestiva. Appena un paio di giorni di “ibernazione” per gli alunni. Dal Comune spiegano che si è rotto un altro componente e che «i riscaldamenti sono stati riparati, al momento sono perfettamente funzionanti». Ai genitori non resta altro che sperare nel miglioramento delle condizioni atmosferiche.