NAPOLI. Due furti a Chiaia nell’arco di poco tempo, ma entrambi ricostruiti dagli investigatori della polizia e compiuti secondo l’accusa da un 56enne di San Pietro a Patierno. Con lui in un caso c’era un 46enne originario di Castellammare di Stabia, nell’altra un’insospettabile addetta alle pulizie di una società di via Crispi che raccontò di essere stata sequestrata e costretta ad aprire la cassaforte asportata dai ladri. Nell’altra vicenda gli autori del reato penetrarono nella sede del quotidiano “Roma”, portando via soltanto un lucchetto. Infatti dalla dinamica sembrava che cercassero altro o qualcosa in particolare, evidentemente senza però trovare nulla. Complessivamente gli indagati, per i quali il pubblico ministero ha chiesto il rinvio a giudizio, sono tre: Michele Mosca, 56enne che avrebbe partecipato a entrambi i furti; Pasquale Minelli, che avrebbe agito con lui penetrando nella sede del “ROMA”, allora in via Chiatamone, e Mariarca Boccia, napoletana di Ponticelli 34enne, accusata di aver simulato la rapina e il sequestro di persona. Tutti (da considerare innocenti fino a eventuale condanna definitiva) dovranno comparire davanti al gip Anna Maria Alfano presso il tribunale di Napoli. A indagare sui due furti, apparsi subito anomali, sono stati i poliziotti della Digos con base in via Medina a Napoli. Gli investigatori si imbatterono quasi subito in Michele Mosca e attraverso indagini tecniche, comprese intercettazioni telefoniche e ambientali, sono risaliti ai suoi complici. Le manette non sono scattate perché, trascorsa la flagranza, il reato di furto sia pur aggravata prevede la denuncia a piede libero. Infatti i tre indagati lo sono e si presenteranno in tale veste al giudice per le indagini preliminari. I ladri entrarono in azione prima nella sede del “ROMA”, di notte, il 24 aprile 2019. Ruppero forzandolo il lucchetto all’ingresso della redazione, entrarono dentro, buttarono per aria un telefono fisso e rovistarono nei cassetti. Non presero niente, se non un altro lucchetto in acciaio che era in un cassetto. Le immagini del sistema di videosorveglianza del palazzo mostrarono 2 uomini incappucciati: secondo gli inquirenti, Michele Mosca e Pasquale Minelli. L’altro raid avvenne il 25 giugno dello stesso anno negli uffici della società “Mag Jlt spa”, in via Crispi. In quel caso Michele Mosca ebbe come complice Mariarca Boccia, che avrebbe simulato rapina e sequestro di persona. In quel caso il bottino, il denaro contenuto nella cassaforte, fu portato a casa.