PORTICI. Secondo raid in poco più di quarantotto ore nella città di Portici. Nella notte tra il tredici e il quattordici un colpo di arma da fuoco è stato sparato all’indirizzo della casa della madre di Carlo Vollaro, attuale reggente del clan omonino. L’abitazione colpita è in via Diaz - nel centro cittadino - dove vive anche il 39enne sorvegliato speciale. Quello tra sabato e domenica viene considerato il secondo atto intimidatorio nei confronti dell’uomo. Infatti, venerdì scorso altri tre colpi pistola sono stati esplosi all’indirizzo della porta d’ingresso della casa di via Cellini, dove vive la compagna del boss, al piano terra. Colpiti anche i vetri della portineria. In via Diaz sono giunti gli inquirenti per effettuare tutti i rilievi del caso. Sono in corso in queste ore le indagini per cercare di capire chi siano i responsabili dei due raid.
Entrambi gli episodi potrebbero essere collegati alla gestione dello spaccio delle sostanze stupefacenti nella città della reggia. Per ora, comunque, gli investigatori non avanzano ipotesi, anche se non è detto che la gestione della redditizia attività illegale possa far scoppiare una nuova faida tra il clan porticese e quelli dei comuni limitrofi, specie sull’asse napoletano.

Carlo Vollaro fu fermato in via Luca Giordano dagli agenti del commissariato di Polizia di Portici-Ercolano, intento ad adoperarsi sul territorio, riunendo vari esponenti malavitosi, come segnalato più volte dagli agenti che controllavano l’area. Vollaro, controllto dagli agenti risultò inadempiente ai suoi obblighi di sorveglianza speciale e di soggiorno. In queste ore, nella città della reggia cresce la paura per la possibilità che si riaccenda la guerra tra i clan di Barra-Ponticelli e il clan Vollaro, la famiglia criminale fondata da Luigi Vollaro, soprannominato il “Califfo” - morto in carcere - per le sue doti di latin lover: 27 figli avuti da una decina di relazioni, il boss porticese fu uno dei primi capiclan a schierarsi con il signore di Piazzolla di Nola nella lotta alla Nuova Camorra Organizzata del “professore” di Ottaviano Raffaele Cutolo. Luigi Vollaro ha incassato negli anni varie condanne all’ergastolo per omicidio nel 1992 e fu sottoposto al regime del carcere duro, nonostante il clan fosse stato indebolito in questi anni da arresti continui.