NAPOLI. Primo faccia a faccia tra il Calcio Napoli ed il Comune sullo stadio San Paolo, dopo le scintille tra il sindaco Luigi de Magistris ed il patròn azzurro Aurelio De Laurentiis sui fondi per il restyling. Ieri mattina, il responsabile marketing della Ssc Napoli, Alessandro Formisano, è salito a Palazzo San Giacomo per un tete a tete con il capo di gabinetto del primo cittadino, Attilio Auricchio. Al centro del vertice, la convenzione-ponte per l’affitto del San Paolo, che, dopo due sedute a vuoto, tornerà in consiglio comunale mercoledì prossimo, ed il piano di restyling dello stadio. Proprio quest’ultimo, infatti, è a rischio rigetto. Il Comune di Napoli, nei prossimi giorni invierà una richiesta di integrazioni al Calcio Napoli. Il problema principale, infatti, è che i grafici presentati nello studio di fattibilità, depositato a fine giugno, non corrisponderebbero agli importi dei lavori contenuti, invece, nel piano economico-finanziario, presentato a luglio. Tra gli altri punti critici, la necessità di inserire nel piano economico la costruzione della nuova pista di atletica. La trattativa tra il Club ed il Comune, insomma, è incentrata soprattutto sui soldi. 

CONVENZIONE-PONTE. Per quanto riguarda la convenzione, infatti, l’orientamento dell’assemblea è di aumentare il canone previsto dalla giunta, portandolo da 651mila ad almeno 1,5 milioni, cifra onnicomprensiva a copertura delle manutenzioni, sulla scorta di quanto si paga negli altri stadi, come a San Siro. Il sindaco de Magistris, sulla vicenda, invece, ha blindato la delibera, chiedendo alla maggioranza di non modificare l’importo, ma di concentrare gli emendamenti sugli aspetti sociali. Un discorso che, però, non vale per le opposizioni, che presenteranno, ugualmente i propri emendamenti, e che non mette d’accordo nemmeno tutti i consiglieri arancioni. Per chiarire il discorso sui possibili correttivi, la maggioranza si riunirà martedì, il giorno prima della seduta del consiglio. 

IL RESTYLING. L’altro tema caldo, invece, è quello del piano di ristrutturazione del San Paolo. Il sindaco de Magistris chiede al patròn un investimento di almeno 70-80 milioni. Pari, cioè, all’importo previsto nello studio di fattibilità e nel piano economico-finanziario presentato a luglio dalla società. Cosa prevede? Il piano è diviso in due parti: la ristrutturazione dello stadio vera e propria, da 19.537.792,55 euro, e le opere accessorie, da circa 60 milioni di euro. Queste ultime comprendono sia i nuovi parcheggi interrati, che l’allungamento della copertura superiore verso il centro del campo, nonché gli schermi luminosi sulla facciata esterna. Inoltre, includono anche il centro commerciale che prevede il “Museo” dello Sport e della Medicina dello Sport, la galleria dei negozi e l’ipermercato. Costo complessivo dell’intera opera: 79.330.232,05 euro. Il patròn azzurro, Aurelio De Laurentiis, sarebbe pronto a mettere di propria tasca subito i 20 milioni relativi alle opere indispensabili. Per il resto è caccia agli sponsor. A rischio, quindi, ci sono proprio le opere accessorie, che però, per il Comune, sono fondamentali per l’equilibrio economico di tutta l’operazione.

L’ISTRUTTORIA. L’istruttoria sullo studio di fattibilità e sul piano economico-finanziario seguita dagli uffici tecnici comunali sarà ultimata entro il mese. Il problema è che il piano economico non collimerebbe precisamente con i grafici. Da qui, la richiesta di integrazioni che sarà avanzata dal Comune, con la definizione dell’entità e degli importi dei lavori da realizzare. 

PISTA DI ATLETICA. Va inserita nel progetto l’area dove dovrà essere costruita ed i relativi costi. Dovrà essere affiancata dalla realizzazione degli spalti per 5-6mila posti.

L’ASSESSORE BORRIELLO. «Mercoledì scorso – spiega l’assessore allo Sport, Ciro Borriello, intervenuto ieri ai microfoni di Radio Marte – abbiamo iniziato il discorso sul San Paolo nel consiglio comunale. Ho illustrato l’iter per la convenzione-ponte. Mercoledì prossimo, verrà aperto il dibattito. Ci sono arrivati già degli emendamenti. Abbiamo individuato il prezzo della convenzione, non vogliamo tensioni perché c’è da fare gli interessi della città e del Calcio Napoli. Abbiamo un vincolo di destinazione: al San Paolo può giocare solo la prima squadra della città. Il nostro prezzo parte dalla valutazione del Coni Servizi che è di 518mila euro. Con questa cifra non rientriamo delle spese che abbiamo per queste spese che sono all’incirca 651mila euro. Dopo la convenzione ponte si discuterà poi il progetto di restyling dello stadio. Scenderemo nel merito della cosa. Vogliamo tutti che lo stadio lo faccia De Laurentiis ma serve uno sforzo maggiore».

CHIMENTI: «DELA HA RAGIONE». «De Laurentiis ha pienamente ragione: il San Paolo è infrequentabile». Non ha dubbi Franco Chimenti, presidente del Coni Servizi, la società partecipata del Coni che ha redatto lo studio sul valore d’uso dello stadio San Paolo per conto del Comune di Napoli. «Il presidente De Laurentiis – spiega Chimenti – ha ragione a chiedere un rinnovamento per una piazza che segue il calcio come nessuna. Io seguo il calcio da tantissimi anni e mi ricordo sempre il San Paolo pieno e con un tifo caldissimo, per cui la gente risponde e meriterebbe che lo stadio venga ristrutturato». «Credo – aggiunge – che ci sia la volontà sia da parte del Comune, sia da parte della società di fare un bel lavoro ma il problema è essenzialmente economico». 

COSA SUCCEDE SE IL PATRòN NON FIRMA? La convenzione-ponte va firmata da entrambe le parti e non è detto che De Laurentiis, se il Consiglio dovesse tirare troppo la corda sul fitto, metta la sua firma. Sono tre le possibilità se non si trova l’accordo. Il Napoli può affittare lo stadio a giornata, a 5mila euro a partita più il 10% degli incassi, come prevede la tariffa per la domanda individuale. Oppure, può scegliere di andare a giocare in un altro stadio, come è già accaduto per altri club ed altri sport – tra i casi più recenti quello del Napoli Azzurro Basket che ha lasciato il PalaBarbuto per giocare a San Giorgio, crisi poi rientrata. Infine, paradossalmente, il Napoli potrebbe continuare a giocare nello stadio ugualmente, anche senza pagare, in quanto il San Paolo, come prevede la legge, è lo stadio della prima squadra della città. È stato costruito proprio per far giocare il Napoli. In questo caso, però, si aprirebbe una transazione col Comune. L’obiettivo comune, in ogni caso, è di trovare un accordo che accontenti tutti.