NAPOLI. La vendetta del clan, sia pur indebolito dalle scissioni, per il duplice di zio e nipote, omonimi: Carlo Nappello. È la terza pista, clamorosa, che gli investigatori seguirebbero per risalire ai responsabili dell’agguato a Gaetano Cirillo: un 44enne già noto alle forze dell’ordine ma senza legami organici con la camorra pur bazzicando ambienti vicini ai Balzano, in contrasto con i Perfetto e i Cifrone, alleati. Oltre all’ipotesi della ripresa della guerra di camorra per il controllo degli affari illeciti a Miano, le poche piazze di droga rimaste aperte e qualche estorsione, al vaglio della polizia c’è anche la possibilità di un’operazione interna. Di certo il bersaglio era proprio il pregiudicato di via Valente, frequentatore abituale del bar in via Lazio davanti al quale è entrato in azione il sicario solitario con il volto coperto da un passamontagna. Un locale, va sottolineato, che non è un ritrovo di malavitosi. 
Le indagini sul ferimento sono condotte dai poliziotti della sezione “Omicidi” della Squadra mobile della questura (dirigente Luigi Rinella, vice questore Mario Grassia) con i colleghi del commissariato Scampia (dirigente Bruno Mandato, sostituto commissario Lorenzo Stabile). Investigatori esperti, che conoscono bene il territorio e che in queste ore sono alla ricerca di immagini che potrebbero aiutare all’identificazione del pistolero se nella fuga, probabilmente aiutato da un complice che lo attendeva a poca distanza, si è tolto il passamontagna. 
Come scriviamo a parte, la vittima ha raccontato ai poliziotti che un solo uomo si è avvicinato a lui e ha fatto fuoco. Ma a terra sono stati trovati otto bossoli di calibro diverso e quindi è presumibile, a meno che non si voglia pensare a un assassino con in mano due pistole in stile western, che fossero in due alle 19 dell’altro ieri in via Lazio: uno davanti e l’altro alle sue spalle, cosicché Gaetano Cirillo non si è accorto del secondo. O non lo ricorda a causa dello choc subito. 
I sicari sapevano che il 44enne frequentava abitualmente il bar, ma non è da escludere (come sempre in casi del genere) che qualcuno abbia fatto la “filata” per avvertirli della presenza di Cirillo. L’uomo è stato centrato di striscio alla testa, circostanza che gli ha salvato la vita, all’addome e a una coscia. Per cui è ricoverato al Cardarelli in condizioni serie, con prognosi riservata, ma tra i medici c’è un cauto ottimismo. Il fatto che sia rimasto lucido dopo la sparatoria è comunque un buon segno. 
Alle 15 e 30 del 27 maggio il 45enne Carlo Nappello “o’ Pavone”  (fratello del più noto Valerio, ritenuto il reggente del gruppo)  e il nipote omonimo “Scicchinotto” di 22 anni stavano tornando a casa in sella a un SH grigio quando,  in vico Vincenzo Valente, si materializzarono i due assassini, che secondo alcuni investigatori farebbero parte del gruppo Balzano, uno dei due gruppi “scissionisti”.