di Domenico Vigliotti

GIUGLIANO. Scene hot sul cellulare del figlio, la mamma lo scopre e sconvolta lo racconta su Facebook. È durato meno di un'ora lo sfogo di L. G., una mamma che ieri, scioccata, ha rivelato sul social network di Zukemberg ciò che aveva notato sul telefono del figlio, poi però ha preferito rimuovere il post. 
Alle 14.01 scriveva: «Ho appena visto una cosa che mi ha sconvolto non poco! Sta girando un video su whatsapp (è appena arrivato anche a mio figlio) di 3 ragazzini che (due maschi e una femmina) che con tanta allegrezza non sto qui a spiegare i dettagli di quello che fanno! Sono ragazzini di massimo 12/13 anni e pare siano di Licola!». 
La scena, che la mamma in un commento successivo definisce "da film porno", immortala due ragazzini e una ragazzina tra gli 11 e i 13 anni, molto probabilmente residenti nella fascia costiera del Giuglianese, ripresi durante un rapporto sessuale a tre avvenuto all'aperto. Le immagini hot durano circa 8 secondi, sufficienti per rendere visibili i volti dei tre ragazzini e ascoltarne le voci mentre parlano tra loro. Dal video sembrerebbe che la ragazza non si fosse accorta della ripresa mentre, uno dei ragazzini fa dei gesti di approvazione al telefono di chi riprende. È probabile che il rapporto si sia consumato davanti anche ad altre persone. La ragazzina, invece, si gira e guarda in una direzione opposta a quella della ripresa. La mamma, che coraggiosamente ha divulgato la notizia nel tentativo evidente di avvertire altri genitori, infatti, si è rifiutata di diffondere il video a chi glielo chiedeva e si è attivata per presentare la denuncia alle forze dell'ordine. Il figlio della signora non conoscerebbe direttamente i minori ritratti nel video.
Quello dei minori che si riprendono mentre fanno sesso è comunque un fenomeno ben noto, al punto che dai dati di una ricerca dell'Osservatorio nazionale adolescenza, condotta nel 2017, si stima che circa il 25% dei teenager condivida tramite smartphone immagini di sé con espliciti riferimenti sessuali. Fenomeni di cyberbullismo che sono talmente diffusi da dare origine anche a neologismi come sexting, la crasi di due parole inglesi, "sex" e "posting", ossia inviare immagini o video di sé o di qualcun altro, attraverso strumenti tecnologici quali smartphone, pc, tablet, ecc, dagli evidenti connotati sessuali. Il sexting è un fenomeno diffuso a tutte le età, ma nel caso dei minori rappresenta un reato molto grave, sebbene non sia sempre percepito come tale dai minori che vedono in video del genere solo un aspetto "ludico". 
La stessa mamma, che coraggiosamente ha portato alla luce la notizia, nei commenti esponeva il timore che in futuro il figlio potrebbe non rendere partecipi i genitori di episodi del genere perché poco consapevole della gravità del fatto.