La VI Sezione Penale della Corte di Cassazione ieri ha annullato l'assoluzione di Luigi De Magistris e Gioacchino Genchi che la Corte di appello di Roma aveva loro concesso con sentenza del 21.10.2015. I due imputati erano stati condannati in primo grado, dal Tribunale di Roma, per il reato di abuso di ufficio commesso ai danni di alcuni parlamentari italiani, tra i quali l'On Sandro Gozi, costituitosi parte civile, nei confronti dei quali l'ex PM di Catanzaro ed oggi sindaco di Napoli, in accordo con il suo superconsulente Genchi, aveva acquisito i dati di traffico telefonico in assenza di autorizzazione della Camera di appartenenza, così violando la c.d. legge Boato. "La sentenza emessa dalla Corte di Cassazione ha ripristinato la corretta situazione di diritto riconosciuta dal Tribunale di Roma dopo una approfondita istruttoria dibattimentale e poi stravolta in secondo grado, attraverso una sentenza caratterizzata da argomentazioni apodittiche. La Corte ha evidenziato con forza che il giudice di appello non solo non ha concesso agli imputati la prescrizione, ormai maturata e che comunque presupponeva la sussistenza del reato e le ragioni risarcitorie delle parti civili, ma ha erroneamente assolto nel merito De Magistris e Genchi per mancanza di dolo. La sentenza annullata dunque non ha sminuito, semmai ha rafforzato il valore e le argomentazioni avanzate dal giudice di primo grado nelle sue motivazioni. Motivazioni che avevano dimostrato che De Magistris e Genchi avevano commesso il reato di abuso di ufficio a carico di Sandro Gozi e di altri parlamentari", ha commentato l'Avvocato Marco Franco, difensore del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, all'esito del giudizio. "Adesso", prosegue Franco, "la causa verrà riassunta dinnanzi alla Corte di Appello civile per la determinazione del danno da risarcire".

Luigi De Magistris sottolinea, in una nota, come la sentenza della Corte di Cassazione sulla acquisizione dei tabulati telefonici di alcuni parlamentari "conferma la sostanziale correttezza della decisione assolutoria" adottata dai giudici di secondo grado, diventata cosi' irrevocabile. Quanto al nuovo processo in sede civile disposto dalla Cassazione per valutare eventuali danni subiti da Gozi, Rutelli e Mastella, "evidentemente la Suprema Corte - dice De Magistris - ha ritenuto che la sussistenza di un vizio formale ricorresse per i soli effetti civili. Cio' non inficia la sostanziale correttezza della decisione assolutoria; sono assolutamente fiducioso - conclude - che anche la corte di appello civile, magari con un provvedimento piu' ricco e articolato ed immune dal vizio rilevato, confermera' nuovamente la decisione anche in riferimento alla esclusione di presunti profili di danno".