di Armida Parisi

NAPOLI. Un lungo weekend caldo, anzi caldissimo, per l’arte contemporanea, quello che comincia oggi e che vede il Madre impegnato in prima linea con una serie di eventi importanti. 
Si comincia oggi con la presentazione dell’opera di Umberto Manzo “Senza titolo” che entra a far parte, come donazione dell’artista, della collezione permanente del Madre. Classe 1960, napoletano doc, Manzo è presente con un’opera di grandi dimensioni nella Stazione Cilea della Metropolitana di Napoli, e   con due lavori al Museo e Real Bosco di Capodimonte e ora del Madre.  
Domani si prosegue con una performance di educazione all’arte, a cura di Maria Rosa Sossai, autrice del libro “Vivere insieme l’arte come azione educativa” (Torri del Vento). Dopo una serie di attività su pratiche pedagogiche e arte contemporanea, che prevedono anche la proiezione del video che documenta lo svolgimento dei primi “esercizi” svolti dagli studenti del Corso di Didattica Museale dell'Accademia di Belle Arti di Napoli, seguirà alle18 la tavola rotonda moderata da Andrea Viliani, Direttore del Madre, che vedrà la partecipazione di Maria Rosa Sossai, ideatrice del progetto, del Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli Giuseppe Gaeta, della docente Lorella Starita, del fotografo Luciano Ferrara e degli artisti Raffaella Mariniello e Bianco-Valente.  
A concludere la tre giorni di novità, un ospite illustre: Michelangelo Pistoletto (nella foto) che presenta il libro-manifesto “Ominiteismo e demopraxia” (Chiarelettere). Il maestro dell'Arte Povera ha scelto gli Happy Earth Days 2018 e il museo Madre per raccontare a Napoli il suo manifesto. L’artista ne parlerà domani alle 17 con l'autore, Laura Valente, presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, Andrea Viliani, direttore del Madre, Chiara Belliti, ambasciatrice Rebirth/Terzo Paradiso di Pistoia (che ha collaborato alla stesura del testo), con  Tiziana De Tora e Marco Papa, organizzatori degli Happy Earth Days 2018 e fondatori della residenza d'arte ambientale Tana, Terranova Arte Natura. 
OIl padre dell’Arte Povera, lancia un appello per un nuovo campo d’azione per gli artisti: “L’arte - scrive Pistoletto - traccia le prospettive del nuovo percorso, ne avvia il cammino e ne assume, anche praticamente, la guida. Il cambiamento inizia da due aspetti fondamentali, la religione e la politica. L’Ominiteismo pone sia le persone sia le istituzioni religiose di fronte a se stesse per un giudizio che non arriva dall’alto, ma mette ciascuno e tutti direttamente davanti alle proprie responsabilità. La responsabilità diviene così la prassi che regola e unisce tutte le parti della società. La Demopraxia sostituisce il termine “potere”, dal greco kràtos (da cui deriva democrazia), con il termine “pratica”, dal greco pràxis (da cui demopraxia), per arrivare con la demo-pratica là dove non si è potuti arrivare con l’imposizione del demo-potere. Questo manifesto si conclude con le indicazioni indispensabili per realizzare demopraticamente quello che è stato il sogno della democrazia”.