TORRE DEL GRECO. Tra i principali debitori insolventi del Monte dei Paschi di Siena, la banca senese salvata con più di 5 miliardi di soldi pubblici, spunta anche il nome dei Rizzo Bottiglieri De Carlini. Il colosso armatoriale di Torre del Greco, dichiarato fallito la scorsa mattina dal giudice del tribunale di Torre Annunziata Valentina Vitulano, pare avere alle spalle un passivo che si aggirerebbe attorno al miliardo di euro. Il filo che da Torre del Greco porta a Siena passa sempre per il mare. E sulla fune corrono anche i soldi - montagne di soldi - di altri armatori di lusso con base a Torre del Greco. Come i Rizzo Bottiglieri De Carlini Armatori. Un’altra “potenza” economica che per decenni ha viaggiato a vele spiegate nel mondo della finanza. L’alleanza della navigazione ha un debito da 255,2 milioni con Monti dei Paschi di Siena, per il quale pare era partito un piano di restituzione - sul medio-lungo periodo - dei soldi incassati dal Monte dei Paschi. Si tratta della seconda esposizione a sofferenza lorda della banca dopo quella di Sorgenia Power Spa, appartenuta in passato alla famiglia di Carlo De Benedetti. Una situazione difficile anche alla luce del epilogo drammatico, cominciato mesi fa, che apre l’esercizio straordinario e permetterà alle navi della flotta Rbd e ai circa 400 dipendenti sparsi in tutto il mondo di proseguire con l’attività. Il crac della Rbd - nell’aria da diversi giorni, dopo il fallimento del tentativo di trovare un accordo su un’ipotesi concordataria - non è l’unica impresa corallina ad essere nella lista dei grandi debitori di Mps. Tra essi, infatti, c’è anche il nome dell’altro colosso armatoriale corallino decaduto, la Deiulemar, che con il suo crac ha portato a picco 13mila risparmiatori con le loro famiglie. A quel tempo, prima che il crack si manifestasse con tutta la sua forza, alcuni dei responsabili di Mps Service di Napoli si “vantavano” di avere la Deiulemar nel portafoglio dei clienti della banca. Oltre ai tredicimila risparmiatori che avevano investito nella società più di 720 milioni di euro, anche la banca senese è rimasta scottata dal crac della compagnia di Navigazione corallina. I finanziamenti di Monte Paschi di Siena all’ombra del Vesuvio risalirebbero al 2000, quando a Napoli nacque un team di Mps scelto per seguire le aziende campane e soprattutto quelle dello shipping.