"Con il processo di globalizzazione in atto da numerosi anni, ovvero l’interdipendenza tra le diverse aree geografiche del mondo e i soggetti economici in queste presenti, i confini nazionali hanno iniziato a rivestire un ruolo sempre più limitato per le imprese. L’interdipendenza globale dell’economia, anche grazie all’avvento dell’e-market, rappresenta una delle componenti principali dell’attuale sistema competitivo, basato sempre più su un mercato che tende ad un maggiore uniformità culturale e di consumi. Per questo fenomeno, le imprese si sono trovate inserite in mercati più ampi rispetto ai contesti del recente passato, con l’esigenza di rivedere e delineare nuove strategie competitive e ad accelerare il processo di crescita e sviluppo sui mercati esteri", ha sottolineato Francesco Corbello (nella foto con Fahad Al Gergawi), Consigliere Segretario dell'Odcec Napoli Nord e Strategic Partner Dubai FDI (Dubai Investment Development Agency).

"Storicamente le imprese italiane hanno privilegiato le esportazioni, ma negli ultimi anni si è registrata una crescente tendenza all’utilizzo di diversi strumenti quali gli Investimenti Diretti Esteri, l’acquisizioni di imprese già esistenti o joint-ventures.

Diverse possono essere le motivazioni che spingono una impresa a internazionalizzarsi quali, ad esempio, superare la limitatezza del mercato domestico, diversificare i mercati di attività, conseguire maggiore forza competitiva o economie di scala, accedere a migliori fonte di approvvigionamento o altri fattori che possono essere interni od esterni all’impresa stessa.

L’espansione estera - ha aggiunto Corbello - non riguarda, ormai, solo le aziende che hanno una dimensione produttiva o di mercato relativamente grande ma ha assunto un ruolo preponderante anche nelle strategie di sviluppo delle imprese di piccole e medie dimensioni che costituiscono il tessuto economico dell’industria italiana. Nessuna impresa, dunque, può ritenersi esente dall’affrontare un processo di internazionalizzazione.

Del resto, una ricerca SDA Bocconi del 2016 ha evidenziato che le imprese internazionalizzate hanno mostrato migliori performance in termini di redditività e una maggiore resilienza rispetto alla crisi finanziaria globale degli ultimi anni, sottolineando come le imprese non internazionalizzate sono state, di contro, interessate da oscillazioni negative della redditività del capitale investito.

Analizzando il panorama italiano è possibile altresì notare che negli ultimi anni numerose Pmi hanno conseguito importanti risultati internazionali grazie ad alcuni elementi caratterizzanti tale categoria di imprese quali un forte orientamento al prodotto e al processo produttivo e l’elevato grado di flessibilità.

In tale contesto i commercialisti assumono un ruolo essenziale al fianco delle imprese che guardano ai mercati internazionali, ritornando ad assumere quel ruolo di consulente a sostegno dello sviluppo mediante un supporto professionale di carattere aziendale ed economico-giuridico che da sempre contraddistingue la Professione.

Sul punto l’Odcec (Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili) di Napoli Nord - ha colcluso Corbello -, con l’apposita commissione di Studio presieduta da Domenico Graziano, sta mettendo a punto una serie di iniziative tese a diffondere la cultura all’internazionalizzazione tra le imprese del territorio, che non si improvvisa ma si programma, e fornire competenze specialistiche ai propri iscritti anche alla luce dei recenti Avvisi della Regione Campania a sostegno dell’internazionalizzazione, mediante la concessione di finanziamenti a fondo perduto, che possono essere di stimolo per il tessuto produttivo locale nell’affrontare nuovi mercati".