ROMA. Stop dell'Agcom all'aumento delle tariffe per la telefonia fissa di Telecom. L'Autorità ha approvato un provvedimento di diffida nei confronti della società telefonica, in qualità di soggetto designato alla fornitura del servizio universale, con riferimento alla modifica dei prezzi dei servizi telefonici degli abbonati Consumer alla linea tradizionale (offerta TIM Consumer Voce a partire dal 1° aprile).

 

L’aumento del 300% del prezzo delle chiamate nazionali da linea tradizionale, in parte componenti del servizio universale, "non appare giustificato da condizioni economiche generali, quali l’andamento dei prezzi al consumo o l’aumento del potere di acquisto degli italiani".

 

Al tempo stesso, rileva l'Autorità, "un aumento così consistente, che va a sommarsi all’aumento della componente canone mensile degli ultimi tre anni, presenta un alto rischio di esclusione sociale dalla c.d. rete di sicurezza, il cui accesso e altri servizi di base sono sottoposti agli obblighi di servizio universale". Il rischio "è ulteriormente aggravato dalla circostanza che l’offerta è estesa a tutti gli abbonati consumer, inclusi gli utenti a basso reddito".

Contestualmente l’Autorità ha avviato un procedimento volto a determinare il metodo più efficace e adeguato per garantire, anche in prospettiva, la fornitura dell’accesso alla rete di sicurezza sociale e dei servizi minimi del servizio universale, che "dovranno assicurare ai cittadini-utenti disponibilità, convenienza e accessibilità, quali condizioni necessarie per l’inclusione sociale".

Le attività dell’Autorità per la determinazione delle tariffe accessibili del servizio universale "potranno coordinarsi, in una visione più ampia e generale della tematica, con l’analisi delle condizioni qualitative di fornitura e con lo studio, già avviato, sulle tariffe e caratteristiche tecniche di offerta dei servizi di base agli utenti in condizioni di disagio economico, sociale e di disabilità".