Taglio alle previsioni del Pil e avvertimento all'Italia dall'Europa. "I rischi al ribasso per le prospettive di crescita" italiana "sono diventati più prominenti, in un'incertezza globale e domestica che si è fatta più acuta. A livello interno, qualsiasi timore o incertezza riaffioranti in materia di politica economica e la possibile tracimazione dei rendimenti più elevati dei titoli di Stato nei costi di finanziamento delle imprese potrebbero peggiorare le condizioni di finanziamento e attenuare la domanda interna". E' quanto scrive la Commissione europea nelle Previsioni economiche riviste, diffuse a circa due mesi dalle previsioni di primavera.

La Commissione taglia le previsioni relative alla crescita del Pil italiano, insieme a quelle di tutta l'Eurozona. Mentre il 3 maggio scorso, la crescita attesa per il nostro Paese era dell'1,5% per il 2018 e dell'1,2% per il 2019, secondo le previsioni aggiornate la crescita è attesa all'1,3% per il 2018 e all'1,1% per il 2019. Lo stesso ministro dell'Economia Giovanni Tria aveva fatto capire di attendersi una revisione al ribasso delle stime quando, a Lussemburgo, lo scorso 22 giugno, aveva osservato che "attualmente c'è un rallentamento, che non riguarda l'Italia, ma tutta l'Eurozona". E' chiaro, aveva aggiunto, che nella correzione strutturale chiesta all'Italia potranno esserci "piccoli scostamenti che derivano da questo fatto".