LISBONA. È catastrofico il bilancio delle vittime dell'incendio boschivo divampato ieri nella foresta di Pedrogao Grande, a circa 200 chilometri a nord di Lisbona, in Portogallo. È salito a 62 il numero dei morti mentre sono almeno 59 i feriti, tra i quali molti vigili del fuoco, ricoverati in ospedale con ferite di vario grado. Secondo le autorità locali, diverse persone sono morte carbonizzate mentre stavano viaggiando nelle loro auto.

Le squadre dei vigili del fuoco sono riuscite a mettere sotto controllo le fiamme in due delle quattro aree della zona di Pedrogao Grande. Lo ha detto il funzionario del ministero dell'Interno portoghese Jorge Gomes.

In alcune zone, la corrente elettrica è stata interrotta e numerose famiglie sono state evacuate. "Sfortunatamente sembra che si tratti della più grande tragedia degli ultimi anni" ha dichiarato il primo ministro portoghese Antonio Costa.

La polizia portoghese crede che l'incendio di enormi proporzioni sia stato probabilmente causato da un fulmine. "Sulla base delle informazioni raccolte in questo momento pensiamo, con un grande grado di certezza, che la causa sia stato un fulmine che ha colpito un albero secco", ha detto il direttore della protezione civile, Pedro do Carmo, precisando comunque che sarà necessaria un'indagine approfondita per confermare questa prima ipotesi. La velocissima propagazione dell'incendio si deve alle "condizioni meteorologiche estremamente avverse" con temperature che superano dai ieri i 40 gradi.

Più di 260 vigili del fuoco, supportati da circa 80 idranti veicoli, stanno lavorando per contenere le fiamme. I forti venti che interessano la zona hanno reso difficile il lavoro ai vigili del fuoco, visto che le fiamme si sono propagate con violenza. Pedrogao Grande ha una superficie di 128 chilometri quadrati, in cui vivono circa 4.000 abitanti, principalmente impiegati nei settori dell'agricoltura, e della produzione tessile.