Nude in piazza per dire 'No agli stupri'. Sono state migliaia le presenze alla settima 'Slut Walk', la marcia annuale dedicata ai diritti delle donne che è nata nel 2011. Manifestazione che, in questa edizione, ha voluto denunciare la colpa che spesso viene attribuita a chi è vittima di violenza sessuale o abuso.

Tante donne per le strade di Tel Aviv, in Israele - chi con il seno coperto in parte, chi in bikini o reggiseno - ma anche moltissimi gli uomini che hanno partecipato tra slogan e cartelli ("Non sei colpevole", "Fai l'amore, non stuprare", "Un perizoma non è un invito allo stupro").

La prima 'Slut Walk' si è svolta a Toronto, in Canada, ad aprile 2011 dopo che, ricorda il britannico 'The Sun', un agente di polizia aveva detto che "le donne dovrebbero evitare di vestirsi come tr..e (slut, ndr)" per evitare di essere violentate.

Da allora la marcia si è svolta di anno in anno in moltissime città di tutto il mondo, dando vita ad movimento che ha ampliato il proprio campo di azione, arrivando quindi ad includere proteste contro ogni tipo di aggressione e molestia sessuale, denunciando anche l'atteggiamento di chi attribuisce parte della colpa di un abuso alla vittima.