WASHINGTON. La politica aggressiva nei confronti della Corea del Nord sta dando i suoi frutti e Kim Jong-un inizia a "rispettare" gli Stati Uniti. È quanto ha dichiarato il presidente americano Donald Trump a Phoenix, Arizona.

"Qualcuno ha detto che sono stato troppo duro. Altri non abbastanza forte. Ma rispetto il fatto che lui (Kim Jong-un, ndr) comincia a rispettarci. E forse - probabilmente no, ma forse - qualcosa di positivo può venire fuori", ha aggiunto il leader Usa.

Queste parole fanno eco a quelle del segretario di Stato Rex Tillerson che, nel corso della giornata, ha accolto il "livello di moderazione" di Pyongyang dopo l'imposizione delle pesanti sanzioni economiche dell'Onu.

CHARLOTTESVILLE - Durante il comizio a Phoenix, il presidente Usa ha poi accusato alcuni media di essere "disonesti e furfanti" e di non aver riportato correttamente le sue reazioni ai fatti di Charlottesville, in Virginia, all'inizio del mese.

È "il momento di rivelare l'inganno dei media" e di analizzare il loro ruolo nel fomentare la violenza. "Ho condannato i neonazisti, i suprematisti bianchi e il KKK ma i media non lo hanno riportato," ha detto il presidente, suggerendo che i mezzi di informazione - in particolare alcune testate, tra cui 'New York Times', 'Washington Post' e 'Cnn' - sono interessate solo a offrire una piattaforma a questi gruppi di odio.

"Se volete trovare la causa delle divisioni del Paese, sono le fake news e i media furfanti", ha aggiunto.