Mancano solo poche ore al vertice di Minsk dove Vladimir Putin, Petro Poroshenko, Angela MerkelFrançois Hollande, cercheranno di trovare un accordo per mettere fine al conflitto. Nonostante questo in Ucraina la guerra non solo continua ma aumenta di intensità. Circa 2mila soldati russi stanno effettuando esercitazioni militari nel sud-ovest della Russia mentre altri 600 militari russi della Flotta del Mar Nero si stanno esercitando nella penisola di Crimea, regione che Mosca ha sottratto all'Ucraina nel marzo dell' anno scorso. E intanto, dopo i razzi lanciati ieri contro il quartier generale ucraino a Kramatorsk, un minibus è stato colpito da un ordigno a Donetsk causando la morte di almeno sei persone, tra cui un autista, ed il ferimento di altre otto. A riferirlo sono le autorità dell'autoproclamata Repubblica. Sempre a Donetsk, controllata dai separatisti ucraini filo-russi, 4 civili hanno perso la vita sotto i colpi dell'artiglieria che hanno centrato la stazione degli autobus e una fabbrica vicina. 

Confermata la presenza al vertice nonostante gli scontri. François Hollande e Angela Merkel hanno intanto confermato che nel pomeriggio saranno a Minsk per "tentare di fare di tutto" come minimo per un cessate il fuoco ma anche per tentare di trovare una soluzione duratura. A renderlo noto è l'Eliseo dopo l'ultimo contatto telefonico tra il presidente francese ed il cancelliere tedesco. Questi si vedranno nel pomeriggio con il presidente russo, Vladimir Putin, e l'ucraino Petro Poroshenko. L'incontro è previsto per le 17 locali (le 15 in Italia). Il leader ucraino ha confermato il suo impegno nel summit di Minsk: "Troveremo un compromesso all'interno del Paese, dobbiamo difendere la pace, dobbiamo difendere l'Ucraina", ha dichiarato in una visista a Kramatorsk. "Proprio per questo vado a Minsk, per fermare le ostilità immediatamente e senza condizioni e avviare il diaolo politico, senza interferenze esterne", ha aggiunto. 

La risposta americana. All'interno della Casa Bianca regna un clima di incertezza. Lo stesso segretario di Stato, John Kerry, ha ammesso, parlando ad un incontro a porte chiuse con alcuni congressisti che facevano parte della delegazione Usa alla conferenza sulla Sicurezza a Monaco, che lui è pronto ad accogliere le richieste dell'Ucraina, ma il presidente Obama è ancora molto indeciso, secondo quanto rivela Bloomberg view. Un'indecisione - l'ormai famosa riluttanza, diventata il tratto distintivo dello stile di Obama, verso la scelta militare, in netto contrasto con il frettoloso anticipo delle azioni preventive del suo predecessore - che è stata mostrata a chiare lettere da Obama durante la conferenza stampa dell'altro ieri con Merkel, volata a Washington per ribadire un secco no all'idea di fornire armi a Kiev. "Ho chiesto alla mia squadra di valutare tutte le opzioni e la possibilità dell'invio di armi difensive letali è una di queste", ha affermato il presidente.