«La cittadinanza a Rami e Adam? Non mi ha convinto Di Maio, mi sono convinto da solo». Così il ministro dell'Interno Matteo Salvini smentisce la ricostruzione prospettata dal vicepremier pentastellato, a proposito dellaconcessione della cittadinanza ai due ragazzi di origine egiziana e marocchina protagonisti nel salvataggio dei loro compagni di scuola dell'incendio appiccato dall'autista dello scuolabus a San Donato Milanese, dicendosi «disgustato da chi ha usato la vicenda mediaticamente in uno studio tv per avere audience; e politicamente per fare una battaglia di partito».

«Io accolgo sempre consigli e buone proposte da parte di tutti - ha premesso il vicepremier - ma in questo caso mi sono convinto da solo, dopo un periodo di riflessione necessario per evitare di dire 'sì' o 'no' a capocchia: la cittadinanza è una cosa seria e si dà quando ci sono tutti gli elementi per concederla».

«La legge sulla cittadinanza funziona e non si tocca: si va avanti così com’è», ha poi aggiunto Salvini. «A 18 anni si diventa maggiorenni e si decide di prendere o no la patente e di cambiare o no cittadinanza - osserva - In tanti vorrebbero conservare orgogliosamente la loro cittadinanza onoraria senza prendere quella italiana: perché dovremmo imporgliela fin dalla nascita?».