ROMA. «La necessaria attività di razionalizzazione della spesa pubblica non può, a mio parere, prevedere misure restrittive dei contributi all'editoria che finirebbero per pregiudicare l'esercizio della professione giornalistica. Gravi sarebbero le conseguenze non solo sull'occupazione, e in particolare nel segmento delle testate dell'informazione locale e di nicchia, ma soprattutto su quel pluralismo della stampa e dell'editoria che è principio cardine della nostra democrazia». È quanto afferma il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, nel messaggio inviato all'Unione Periodici Italiani (Uisp), in occasione della conferenza stampa che si è svolta oggi a Palazzo Madama, in Sala Caduti di Nassirya. 

«SCOMPARSA DI MILLE POSTI DI LAVORO». Da Bari interviene Raffaele Lorusso, segretario della Federazione nazionale della Stampa Fnsi. «A poche ore di distanza dall'ennesimo appello del Presidente della Repubblica a tutela della libertà di stampa, il parlamentare del Movimento 5 Stelle Adriano Varrica ha presentato un emendamento che ha già ottenuto il via libera dal Governo, con cui chiede una riduzione progressiva del Fondo per l'Editoria che di fatto porta all'azzeramento del fondo stesso come i 5 stelle hanno da sempre dichiarato: lo considero particolarmente grave perché si sta cercando di portare a compimento un disegno di sostanziale indebolimento dell'informazione in Italia». Così a margine di un evento sulla libertà di informazione. Secondo Lorusso l'azzeramento del Fondo per l'Editoria «produrrà la scomparsa di mille posti di lavoro e se a questo aggiungiamo l'indotto si capisce bene quali danni si stanno facendo non solo in termini di libertà e pluralismo di informazione con le voci che vengono cancellate ma anche in termini di posti di lavoro».

«DIFENDERE LA LIBERTà D'INFORMAZIONE». «Se il presidente della Repubblica sente la necessità di ribadire per ben sei volte in un mese il valore della libertà d'informazione, vuol dire che c'è qualche rischio sulle nostre teste, e tutti i giornalisti devono difendere la libertà d'informazione da ogni infamia, da ogni aggressione, parolaccia o minaccia». Lo ha detto Beppe Giulietti presidente della Fnsi la federazione della Stampa Italiana a margine di un'assemblea regionale. «Chi tira una testata contro un cronista sta minando il diritto dei cittadini ad essere informati, - ha detto ancora Giulietti - è giusto criticare i giornalisti, ma quando si dice “facciamo una legge sull'Editoria per chiudere i giornali che non ci piacciono" o “chiudiamo il Fondo per l'Emittenza" buttando centinaia di lavoratori in mezzo a una strada o chiudiamo il Fondo per l'Editoria e buttiamo migliaia di giornalisti a casa, quasi tutti precari, non si fa una critica, si fa una minaccia contro l'articolo 21 della Costituzione».