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28 Maggio 2018 - 14:24
La linea dura non convince tutti
L'impeachment divide il M5S. Vanno dritto, sulla messa in stato d'accusa del Presidente, Luigi Di Maio e i suoi fedelissimi, compreso Alessandro Di Battista, che sul Colle picchia duro e stasera lo farà, alla vigilia della partenza, dal salotto di Lilli Gruber su La7.
"Presenteremo lo Stato d'accusa appena i tempi tecnici lo consentiranno", assicura, arrivando a Montecitorio, il deputato siciliano Manlio Di Stefano. Ma, al di là della compattezza apparente, nelle file del Movimento non mancano dubbi sulla mossa d'attacco dei vertici. Tant'è che, a quanto apprende l'Adnkronos, diversi parlamentari sarebbero pronti a chiedere in assemblea - che al momento non è stata ancora convocata - un cambio di rotta, invitando Di Maio a ripensarci.
"Stiamo calcando troppo la mano - dice un senatore chiedendo il riserbo - siamo in tantissimi a nutrire dubbi. Oltretutto, una decisione così importante andava condivisa, mentre, ma ormai è un classico, l'abbiamo appresa dai media. Savona, poi, era un nome della Lega, eppure noi siamo diventati più realisti del Re: chiediamo noi l'impeachment per il Presidente e non lo fa Salvini, ma siamo pazzi? Oltretutto, Mattarella ha commesso delle forzature, ma non si configura certo un attentato alla Costituzione". Dunque tra gli stessi 5 Stelle la linea dura non convince tutti.
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