Non passa in Commissione di vigilanza Rai il nome di Marcello Foa, incaricato dal cda Rai di fare il presidente. Ad esprimere parere favorevole sono stati soltanto 22 parlamentari, si contano poi una scheda bianca e nessun voto contrario poiché i commissari di Pd, Fi e Leu non hanno proprio ritirato la scheda. In sostanza la maggioranza dei due terzi necessaria per il parere favorevole non è stata raggiunta, essendo pari a 27 voti favorevoli. Sembra poi che un parlamentare dei Cinque Stelle non abbia votato. E' rimasto quindi il no di Forza Italia a Foa. Fonti della Lega riferiscono che questa mattina Matteo Salvini è andato a trovare Silvio Berlusconi all'ospedale San Raffaele. "Una visita di cortesia, durante la quale - si spiega - si è parlato anche della questione Rai. Dopo le telefonate tra i due di ieri sera, è stato - si aggiunge - un primo confronto di persona franco e pacato".

La questione torna ora sul tavolo del consiglio di amministrazione Rai che si riunirà alle 14.30. "Prendo atto con rispetto della decisione della Commissione di Vigilanza della Rai - commenta Foa -. Come noto, non ho chiesto alcun incarico nel Consiglio che mi è stato proposto dall'azionista. Non posso, pertanto, che mettermi a sua disposizione - conclude - invitandolo a indicarmi quali siano i passi più opportuni da intraprendere nell'interesse della Rai". Su Facebook il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai, sottolinea: "Foa si è rimesso all'azionista. Il ministro Tria che dice?". "In qualità di titolare del Tesoro, Tria rappresenta'azionista della Rai", spiega, invitando il ministro a intervenire per bloccare la riunione del Cda Rai in quanto "ogni decisione, senza che sia prima chiarita la posizione di Foa, è a rischio illegittimità".

Dopo la bocciatura del nome del presidente Rai, 5 Stelle e Lega vanno all'attacco di Pd e Forza Italia. "Oggi si è ricostituito il patto del Nazareno" per bloccare la nomina di Foa, affermano Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli, capigruppo del MoVimento 5 Stelle alla Camera e al Senato. "Forza Italia e Pd - continuano - si sono schierati contro di lui, allievo di Montanelli, giornalista de Il Giornale e forte sostenitore della sovranità nazionale. Dal Pd te lo aspetti, ma da Forza Italia? E' un colpo basso alla Lega", concludono.

Il capogruppo Lega alla Camera Riccardo Molinari e il capogruppo Lega al Senato Massimiliano Romeo si dicono "dispiaciuti dell'asse Pd-Fi che cerca di fermare il cambiamento, sia del Paese che della Rai. Dal Pd - sottolineano - non ci aspettiamo nulla, con Fi invece siamo pronti a confrontarci perché sicuri che anche la Rai abbia bisogno di aria nuova, cambiamento, qualità e meritocrazia. Siamo convinti - osservano -che i fraintendimenti di questi giorni sul metodo, più che sul merito, possano essere superati".

Soddisfazione è stata espressa dal Pd. "Il colpo di mano di Di Maio e Salvini non passa", sottolinea il capogruppo del Pd a Palazzo Madama Andrea Marcucci. Mentre il segretario del Pd, Maurizio Martina scrive su Twitter: "Volevano una presidenza Rai asservita a Salvini e Casaleggio. Il Parlamento ha detto no. Ora una figura di garanzia nell'interesse generale". Le capogruppo di Forza Italia di Camera e Senato, Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini, affermano in una dichiarazione congiunta: ''Altro che asse tra Pd e Forza Italia sulla Rai, l'unico asse di cui siamo profondamente rammaricati è quello che si è creato in violazione della volontà popolare - e nello specifico in violazione dello spirito della legge sulla Rai - tra Lega e Cinquestelle".