NAPOLI. «Il Tribunale del riesame di Roma, all'esito della camera di consiglio del 27 dicembre 2016, ha annullato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei miei confronti, datata 21 novembre 2016. Sono quindi tornato a casa da uomo libero». A dirlo è l'ex deputato PdL Amedeo Laboccetta.

«Ringrazio i miei avvocati, Bruno Larosa e Andrea de Sanctis, che mi hanno assistito con grande umanità e professionalità. Non perdo fiducia nella magistratura e nella tenuta delle regole processuali che mi hanno consentito di riabbracciare la mia famiglia a Capodanno».

«L'esperienza vissuta, in questi giorni a “Regina Coeli”, mi ha confermato la necessità che finalmente la politica si occupi di una umanità abbandonata quale quella dei detenuti, e dello straordinario lavoro condotto dagli agenti che operano nelle strutture di tutt'Italia – ha concluso Laboccetta –. Il più grande favore al crimine che la nostra società può fare è quello di considerare “perduti” gli uomini e le donne che conoscono da vicino il mondo carcerario».

II collegio della Libertà ha confermato invece le misure cautelari per l'imprenditore catanese Francesco Corallo, che con la sua Atlantis Bplus è considerato il re delle slot machine, e i suoi collaboratori Alessandro La Monica, Arturo Vespignani e Rudolf Baetsen. I provvedimenti restrittivi erano il risultato di un'inchiesta della Guardia di finanza di Roma su un maxiriciclaggio di denaro sottratto anche al fisco italiano dal gruppo di Corallo attraverso società offshore per 85 milioni fino al 207, e altri 150 milioni fino al 2014. Le accuse per gli indagati vanno a vario titolo dall'associazione a delinquere transnazionale finalizzata al peculato, al riciclaggio e alla sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

A Laboccetta veniva contestata l'associazione a delinquere finalizzata a un caso di peculato, una rata del 2006 di una imposta dei giochi, pagata poi con interessi e sanzioni.