Il Senato ha votato la fiducia sul maxi emendamento alle unioni civili con 173 sì e 71 no sul testo senza stepchild adoption e obbligo di fedeltà . Il ddl Cirinnà passa ora all'esame della Camera. "La giornata di oggi resterà nella cronaca di questa legislatura. E nella storia del nostro Paese" scrive il premier Matteo Renzi su Facebook. "Abbiamo legato la permanenza in vita del governo a una battaglia per i diritti, mettendo la fiducia. Non era accaduto prima, non è stato facile adesso. Ma era giusto farlo". "Leggo critiche, accuse, insulti. Rispetto tutti e ciascuno, dal profondo del cuore. Ma quel che conta è che stasera tanti cittadini italiani si sentiranno meno soli, più comunità. Ha vinto la speranza contro la paura. Ha vinto il coraggio contro la discriminazione. Ha vinto l'amore", aggiunge il premier. "Se l'Italia sarà un Paese un po' più giusto con le unioni civili, sarà anche grazie all'ostinazione di Luigi Zanda" scrive su Twitter il senatore del Pd Andrea Marcucci. "Questo voto non lo certifica" ha detto ai cronisti a proposito delle polemiche per il sì di Ala alla fiducia come passo dei verdiniani verso l'ingresso in maggioranza. "Ieri i senatori di Ala non hanno votato la fiducia" sul Milleproroghe, quindi il sì di oggi "non ha alcuna implicazione politica". Il ministro dell'Interno e leader dell'Ncd Angelino Alfano, parlando stamattina a Bruxelles delle unioni civili, ha detto: "E' stato un bel regalo all'Italia avere impedito che due persone dello stesso sesso, cui lo impedisce la natura, avessero la possibilità di avere un figlio. Abbiamo impedito una rivoluzione contro natura e antropologica, e credo che l'averlo impedito sia stato un nostro risultato". Per Alfano, con l'accordo raggiunto nella maggioranza sulle unioni civili "ha vinto il buonsenso, perché è assolutamente di buon senso dare più diritto anche ai soggetti dello stesso sesso che compongono una coppia, un'unione, e nello stesso tempo l'istituto giuridico del matrimonio è ben distinto da quello dell'unione".