NAPOLI. «Non credo che l’autonomia differenziata leda regioni come la Campania, piuttosto mi iscrivo al meridionalismo di Giustino Fortunato, che era piuttosto severo con i suoi concittadini, dobbiamo avere la capacità di fare, ho letto che dei Fondi strutturali e di investimento europei 2014-2021 abbiamo speso solo il 37 per cento. Mi rammarico, avremmo dovuto spendere tutto, come ho fatto io al Ministero. Quello che è stato stanziato in Campania sarà speso fino all’ultimo millesimo». Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, interviene sul tema nel giorno in cui il ddl Calderoli inizia il suo percorso parlamentare. E a margine della presentazione della targa commemorativa per lo storico Raffaele Ajello e il filosofo Gerardo Marotta alla Biblioteca del Liceo Classico e Scientifico “Francesco Sbordone” di Napoli, aggiunge, parlando del Pnrr, che «siamo messi bene, abbiamo smentito le tante cassandre. Tutte le rate ci sono state pagate e con un po’ di orgoglio segnalo che ho ricevuto una lettera dalla Commissaria Ue alla Cultura che si complimenta con l’Italia per la capacità di spesa del Pnrr sulla Cultura. Non tutti i Paesi possono vantare una cosa del genere. Si va avanti con attenzione». Il tutto mentre la Regione Campania, attraverso l’Autorità di gestione, contesta le cifre fornite dal ministro della Cultura affermando che «la spesa certificata della Regione Campania per il Por-Fesr 2014/2020 è dell’81%, con già il110% di spesa sostenuta, in overbooking». E fonti del ministero della Cultura precisano che «il riferimento del ministro Gennaro Sangiuliano, relativo alle risorse non spese, è ai fondi Fsc 2014-2020. Infatti, secondo l’ultimo report della Ragioneria sul Fondo per lo sviluppo e la coesione, datato 31 ottobre, la Campania ha speso solo 3.5 dei 9.3 miliardi, pari al 37%, della programmazione 2014-2020».