NAPOLI. Il crac della Bagnolifutura Spa avrebbe generato nelle casse dell’amministrazione comunale una voragine da 11,2 milioni di euro. È questo il danno erariale ipotizzato dalla Corte dei Conti e del quale saranno adesso chiamati a rispondere undici amministratori locali. Due i nomi di peso che figurano nell’elenco degli inviti a dedurre notificati ieri mattina dalla Finanza: il sindaco Luigi de Magistris e l’ex primo cittadino Rosa Russo Iervolino. La guardia di Finanza, su delega della Procura regionale della Corte dei Conti, ha notificato nei confronti di undici “indagati”, tra amministratori e dirigenti del Comune, altrettanti inviti a dedurre per un danno erariale complessivo stimato in 11 milioni e 188 mila euro in relazione al fallimento della Bagnolifutura Spa. La società di trasformazione urbana, costituita nel 2002 dalla Regione Campania, dalla Provincia e dal Comune, con lo scopo di bonificare e valorizzare le aree dell’ex sito industriale di Bagnoli, è fallita nel maggio del 2014 sotto il peso di un’imponente massa debitoria, dilapidando ingenti risorse pubbliche senza conseguire gli obiettivi di riqualificazione prefissati. Gli approfondimenti svolti dai militari del nucleo di polizia Economico-finanziaria di Napoli hanno consentito di rilevare «significative inefficienze riconducibili alle attività di direzione e coordinamento di competenza dell’Amministrazione municipale, quale socio di maggioranza di Bagnolifutura, riscontrabili già a partire dagli anni immediatamente successivi alla costituzione e all’avvio della società».