NAPOLI. Una condanna antecedente la candidatura e l'assunzione della carica; una sentenza non definitiva, retroattività; disparità di trattamento. Sono questi i punti nodali in base ai quali, per il collegio della prima sezione penale del tribunale di Napoli , presidente Umberto Antico, a latere Raffaele Sdino e Anna Scognamiglio, giudice relatore, ritengono “non manifestatamente infondata” la richiesta degli avvocati Giuseppe Abbamonte, Antonio Brancaccio e Lorenzo Lentini, legali del presidente della Campania, Vincenzo De Luca, accogliendone il ricorso, sospendendo gli effetti della Legge Severino, in base alla quale la presidenza del Consiglio dei ministri lo aveva sospeso dalla carica, e inviando gli atti alla Corte Costituzionale. Nelle 27 pagine in cui la corte articola l'ordinanza emessa questa mattina, più di una volta è esplicito il riferimento a quanto deciso dai giudici di Bari su una questione analoga.