NAPOL. «Il tema è che dobbiamo partire dal progetto, dall'investimento economico, poi dai tempi, poi si trova la formula adatta, per me è più utile la concessione di lungo termine, poi si può pure vendere lo stadio ma non al buio, fa parte del patrimonio pubblico. Ricordo che il progetto sullo stadio è stato presentato dal presidente De Laurentiis nel 2016, ne serve uno nuovo, aggiornato, si faccia offerta, come amministrazione pubblica prenderemo advisor esterni e si faranno le valutazioni'». Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, a margine del suo intervento alla prima festa de Il Riformista, a Napoli. «Dal punto di vista economico non è mai stata fatta un'offerta per lo stadio. Oggi ci vuole un progetto che sia aggiornato ai nuovi standard della Uefa. Se c'è questa disponibilità si faccia un progetto aggiornato e si faccia un'offerta economica, poi non solo la valuteremo, noi siamo un'amministrazione pubblica e quindi prenderemo degli advisor esterni che la valuteranno» sottolinea.

Sul tema dei rifiuti, il primo cittadino è chiaro: «Non servono altri termovalorizzatori. Noi abbiamo bisogno di impianti di compostaggio, di impianti che lavorino la materia seconda. È necessario "ncrementare la raccolta differenziata perché la città ha una percentuale al di sotto della media regionale». E sul Pnrr: «Non sappiamo ancora cosa del Pnrr è stato tagliato a Napoli, noi abbiamo rispettato tutti i tempi anche con progetti molto complessi. Il ministro Fitto, in tutte le sedi, ha detto che laddove un progetto non fosse coperto dal Pnrr, verrà realizzato con altri fondi. Io ho molte perplessità che si possa fare. Ci sono tre progetti intagibili, ovvero le Vele di Scampia, Taverna del Ferro, e i Bipiani di Ponticelli dove 250 famiglie vivono in edifici provvisori che furono costruiti per il terremoto dell'80 e dovevano durare 2 anni. Rispetto alla querelle relativa al 40 per cento di Pnrr destinato al Mezzogiorno, il primo cittadino ha evidenziato che il Sud è il 33 per cento dell'Italia, se i soldi si distribuissero pro capite, noi dovremmo avere il 33 per cento dei soldi e dunque il riequilibrio è solo il 7 per cento. L'idea dell'Europa era di destinare al Sud molto più del 40 per cento e dunque adesso se non si rispetta nemmeno il 40 per cento significa che alla fine è davvero una fregatura per il Mezzogiorno».