Uno scorcio di fiaba nella realtà, un contenitore del passato artistico europeo, cinese e giapponese, questo è oggi il museo Duca di Martina, anche se non è sempre stato così. Infatti, l’attuale aspetto del museo è il risultato di numerosi studi e modifiche da parte dei curatori.

L’attuale allestimento deve la sua esistenza alla direttrice Luisa Ambrosio (nella foto) che ha incentrato la sua attenzione sul ricreare l’atmosfera di una villa nobiliare dei primi dell’800, collocando in maniera “strategica” le opere della collezione di de Sangro, rendendo le sale e gli spazi molto larghi ed offrendo vedute mozzafiato sul parco e su Napoli.

Il primo allestimento di questo museo fu organizzato da Carlo Giovene di Girasole uno fra i più illustri museologi (branca di studiosi che si occupa di studiare un allestimento ed una disposizione per i musei) d’ Italia e nel mondo.

Di Girasole credeva che il museo doveva distaccarsi dalla sua forma originaria di raduno per la sola elitè della società,  la quale poteva dedicarsi all’arte non essendo obbligata a lavorare, decidendo di espandere il concetto di museo alle persone comuni dando al museo anche una funzione  didattica.

Il suo allestimento però fu completamente abbandonato con la II Guerra Mondiale, dato che per proteggere i pezzi della collezione gli amministratori furono costretti a nasconderla dai bombardamenti americani nei sotterranei.

Seguì l’allestimento di Molajoli che decise nel ’45 di occuparsi del restauro della Villa, del museo Correale e del museo di Capodimonte riconoscendo loro un importantissimo valore storico e culturale.

Questo susseguirsi continuo di allestimenti sta ad indicare che il museo non è un complesso statico, bensì, è in continuo mutamento in rapporto al passare dei tempi ed è un altro motivo per cui visitare il museo Duca di Martina i giorni 6 Maggio e il  20 Maggio del 2017 dove i visitatori saranno accompagnati dagli alunni del liceo Giuseppe Mazzini.

Salvatore Russo

Liceo Mazzini

IV A

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