NAPOLI. Torna al teatro San Carlo, da stasera alle ore 20, “La bohème” di Giacomo Puccini, secondo titolo in cartellone per la stagione operistica 2017-2018 inaugurata lo scorso dicembre con un altro titolo pucciniano, “La fanciulla del West”. Nell’ambito del progetto “Il San Carlo per il sociale”, invece, ieri è stata aperta al pubblico la prova generale, dedicata alla Fondazione Pascale per il progetto di ricerca clinica e biomolecolare E.C.Co.-Endometrial Cancer Conservative treatment.

Tradizionale e rispettosa la mise en scène. Cinque in tutto le repliche di “Bohème”, in programma fino a martedì, che vedranno Orchestra, Coro e Coro di Voci Bianche del Teatro di San Carlo diretti da Stefano Ranzani. Tradizionale e rispettosa del libretto la mise en scène: la regia di Mario Pontiggia, le scene e i costumi di Francesco Zito e le luci di Bruno Ciulli ripropongono con freschezza l’ambientazione originaria della Parigi degli anni’30 e la vivacità del Quartiere Latino. L’allestimento è del Teatro Massimo di Palermo. A dare volto e voce a Mimì sarà Eleonora Buratto, al suo debutto italiano nel ruolo, che si alternerà con il soprano rumeno Elena Mosuc. Jean-François Borras e Massimiliano Pisapia interpretano Rodolfo, il ruolo di Marcello è affidato a Mario Cassi e Vincenzo Nizzardo mentre Musetta avrà la voce di Francesca Dotto e Gladys Rossi. Completano il cast Leon Kim e Alessio Verna (Schaunard), Fabrizio Beggi e Laurence Meikle (Colline), Matteo Ferrara (Benoît / Alcindoro) e Stefano Pisani (Parpignol). “La bohéme” andrà in scena anche in versione ridotta all’interno della stagione “Educational” del teatro San Carlo domani e martedì alle ore 11. Sul podio Maurizio Agostini.

Puccini si ispirò a parigi. Opera in quattro quadri su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, “Bohème” è tratta da “Scènes de la vie de bohème” di Henri Murger, romanzo che segna la comparsa di elementi naturalistici propri del vivere quotidiano nella letteratura francesce. Il libretto è frutto di una tormentata gestazione lunga più di due anni, che vede divisi Illica, strenuamente legato al romanzo originale, e Puccini, proteso verso un sostanzialmente rinnovato “verismo sentimentale”. Per la composizione del suo capolavoro, Puccini si ispirò alla Parigi della prima metà del secolo che fa da sfondo, con il suo gelido inverno, alla tragedia della giovinezza che sfiorisce in un contesto sociale di indigenza e degrado. Tra le più note creazioni del teatro lirico di tutti i tempi - e tra le opere più rappresentate al San Carlo - “Bohème” andò in scena per la prima volta al Regio di Torino il 1° febbraio 1896 con Arturo Toscanini sul podio. Di appena un mese e mezzo dopo la prima sancarliana, con Elisa Petri e Fernando De Lucia nei panni di Mimì e Rodolfo, diretti da Vittorio Vanzo.