Giuseppe Colucci & i Divieto di Swing, dopo l’uscita e il successo del loro ottimo lavoro discografico d’esordio “Low Budget”, affiancheranno, al tour di presentazione del disco, quattro serate speciali, dedicate, ciascuna con un proprio tema, alla rilettura in chiave jazz di alcuni classici della musica d’autore.

Superando, così, le barriere che dividono i diversi stili, in un melting pot musicale, i Divieto di Swing (Giuseppe Colucci al sassofono tenore e soprano, Giuseppe Spinelli alla chitarra, Dario Spinelli al basso e Vincenzo De Luca alla batteria) porteranno, sul palco del GoodFellas di Napoli (via Morghen), il:

25 settembre: F.F.S.S. - Funk Fusion Sud Sound - Jazz e derivati dal sud del mondo 
23 ottobre: The Man With The Horn - Dal Jazz elettrico al funk attraverso le musiche di Miles Davis e dei suoi più famosi musicisti
20 novembre: Italian Fusion - Canzoni italiane famose arrangiate in chiave “jazz” alla maniera dei #DDS
18 dicembre: The Girl From Decumano - #DDS meets Simona Boo; breve viaggio musicale da Montesanto a Copacabana  

Già dalla lettura dei “titoli” delle singole serate, s’intuisce la forza e la capacità di Giuseppe Colucci di saper stupire, coniugando competenza e amore per la musica con una sempre presente dose d’ironia e di autoironia, sino ad arrivare anche a “stravolgere” e a utilizzare a proprio piacimento, con puntuale precisione e riuscitissimi richiami, “classici titoli” della musica e del cinema.

Questo progetto diviso in quattro appuntamenti a tema - spiega Colucci - è nato dall’intenzione di avvicinare alla musica jazz coloro che da tale genere sono distanti, riarrangiando e proponendo anche classici della musica d’autore non necessariamente appartenenti al mondo del jazz (la serata del 20 novembre sarà sicuramente la più emblematica di questo mio tentativo); per fare ciò sono voluto partire, con la serata F.F.S.S. del 25 settembre, dal sud del mondo (“da Posillipo” aggiunge sorridendo Colucci), seguendo una rotta che dal nostro mediterraneo giunge sino all’America latina e che vedrà, tra i tanti, omaggi anche ai conterranei Tullio De Piscopo e Pino Daniele, al siciliano Ivan Segreto, all’argentino Gato Barbieri … Spero che chi assisterà a queste quattro serate, riesca a comprendere come la musica e soprattutto il jazz, siano un linguaggio universale, di tutti, in grado di trasmettere grandi emozioni in ogni sua forma”.

Marco Sica