di Mimmo Sica

NAPOLI. «Penso che da sempre una delle bellissime malattie che noi napoletani abbiamo è questo spirito ipercritico, supercritico che non ritrovo in nessun’altra cultura, tranne forse nell’illuminismo francese. È quello spirito che ci fa mettere sempre tutto in discussione. Pulcinella, secondo l’interpretazione che abbiamo voluto dare al testo, è campione di questo modo di stare al mondo - da qui il titolo strano dello spettacolo che in effetti esprime la sua vera essenza, il suo cuore». 
Così Andrea De Rosa presenta alla stampa “E pecché? E pecché? E pecché?, Pulcinella in Purgatorio” in prima nazionale domani sera al teatro San Ferdinando di Napoli, dove replicherà fino a domenica 27. È intervenuta Linda Dalisi autrice della drammaturgia su idea dello stesso De Rosa che ne cura la regia. 
«Abbiamo immaginato un luogo di passaggio, abitato da una moltitudine di esseri uguali e diversissimi, tanti Pulcinelli, tante Pulcinellesse, come in uno dei tanti quadri di Tiepolo, un purgatorio segnato da un “al di qua”, in cui si sta con l’orecchio teso a carpire i suoni di un “al-di-là”, una sotterranea stazione in perenne attesa di un segnale di salvezza che non arriverà mai - continua il regista - il passaggio fondamentale che Pulcinella fa è mettere in discussione finanche ciò che non si può mettere in discussione cioè la morte. Cerca di scansarla, la deride, ci gira intorno ma non l’accetta. Pulcinella poi il capo lo piega perché viene bastonato da tutti. In una intervista Aldo Masullo ha detto che lo spirito più forte di Napoli è proprio quello di Pulcinella che viene picchiato in continuazione ma alla fine ha sempre l’ultima parola». 
De Rosa informa che è la prima volta che lavora su un testo che si nutre del dialetto. Per questo tutto il team ha lavorato molto e ha approfondito anche il rapporto con Napoli e con la tradizione e la storia del teatro napoletano e di Pulcinella in particolare. Linda Dalisi fa presente che il rapporto con gli attori è stato fondamentale perché i loro interventi hanno consentito di dare più forza e contenuti ai personaggi interpretati. Si è lavorato molto anche sul linguaggio perché sono presenti tanti dialetti napoletani diversi, da quello più antico a quello delle improvvisazioni che hanno arricchito il copione. 
«Pulcinella - conclude - è anche il bambino che chiede continuamente “perché”. È irriverente verso il potere ma è anche curioso sulla creatività».
La drammaturgia è di Linda Dalisi, l’ideazione e la regia di Andrea De Rosa. Ne sono interpreti Massimo Andrei, Maurizio Azzurro, Anna Coppola, Rosario Giglio, Marco Palumbo, IsaccoVenturini. Tutti presenti alla conferenza stampa. Le scene e i costumi sono di Simone Mannino; le luci di Pasquale Mari; il sound designer di G.U.P. Alcaro; i movimenti di scena di Isacco Venturini. La produzione dello spettacolo è del Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale.