NAPOLI. Ore 13  nella sala stampa di Castelvolturno, al tavolo  per l'ultima volta insieme Aurelio De Laurentiis e Rafa Benitez. Numerosi i giornalisti spagnoli presenti: tutti confermano il passaggio di Benitez al Real Madrid. Ma non sono ammesse domande sul futuro di Benitez.

Il primo ad intervenire è Benitez che poi risponde alle domande dei giornalisti: «Il mio contratto è scaduto e finisce la mia avventura napoletana. Ringrazio tutti. Ora concentriamoci sulla partita di domenica, battiamo la Lazio. Il motivo per cui ho lasciato? È stata la mia famiglia che mi ha chiesto di stare più vicino a loro. Certamente potevamo fare molto meglio. Qualche erriore lo abbiamo fatto come tante cose belle. Non è facile mantenere sempre lo stesso passo, arrivare bene fino alla fine in tre competizioni e disputando 59 partite. La rosa era quella. Tutte le altre squadra hanno fatto meno partite di no. Rimpianti? I rigori sbagliati con il Chievo e l'Atalanta, poi la partita col Dnipro. ».

Aurelio De Laurentiis prende la parola e risponde alle domande dei giornalisti: «Ringrazio Benitez che a Londra mi conquistò subito per il suo senso di dare un carattere di internalizzazione al Napoli. Rafa mi dava tutte le garanzie che poi ho riscontrato nel tempo. Due anni fa fu fatto il contratto di un anno con un anno di opzione, che il Napoli ha esercitato lo scorso anno. Sapevo che la moglie e le due figlie lo reclamavano per averlo più vicino. Questo fa parte del gioco delle parte. Il nostro futuro? Non rifondare ma continuare nel lavoro fatto finora sull'internalizzazione della squadra. Noi per il sesto anno consecutivo siamo l'unica squadra europa Quest'anno chiuderemo con una perdita di 20 milioni, ciò significa che non ci siamo tirati indietro. Se ho deciso di investire i miei soldi nella ristrutturazione del San Paolo, da realizzare in sedici/diciotto mesi, significa che pensiamo al futuro del Napoli. Così come vogliono costruire una “cantera”, come tutti i grandi club europei. Purtroppo io sono partito da un fallimento, dieci anni fa non c'era nulla. Noi lavoriamo su un territorio dove gli amministratori non ci hanno sempre aiutato: vedi problema rifiuti e terra deifuochi. Due anni fa il Napoli era al 42 posto nel ranking europeo, ora siamo al ventesimo. Sono cose da non dimenticare. In questi anni abbiamo lavorato in un territorio molto difficile. Non dimentichiamoci che in Italia da una parte c'è la Juve che ha vinto tutto e dall'altra il Napoli che ha vinto Coppa Italia e Supercoppa. Addirittura qui ho trovato giornalisti napoletani che tifano Juve, Inter, Milan e che remano contro. Dopo sei anni anche Bigon vuole cambiare aria e avvicinarsi al padre, alla madre..... Non potevo ovviamente oppormi alla sua volontà. Sono contentissimo di avere avuto alla corte di Napoli il guerriero spagnolo Benitez che ha sempre creato un clima molto disteso. È un uomo giusto per tutte le stagioni. L'unica cosa che ci ha divisi è stata la mia passione per il mare e la sua per la terra. L'allenatore non lo saperete lunedì, lasciatemi lavorare. La prossima settimana vado per lavoro in Sicilia e in Puglia, quando ho finito faccio due cene a settimana con i giornalisti e parleremo di tutto, in maniera molto distesa».