Sempre più scatenato Aurelio De Laurentiis, che ormai parla senza sosta da mercoledì. Così il presidente azzurro al suo rientro in Italia dopo il viaggio di lavoro negli Stati Uniti. E Aurelio non si fermerà neanche oggi, visto che è previsto un suo intervento a Città della Scienza per un evento organizzato dal Consorzio della Pasta di Gragnano Igp che darà un riconoscimento al presidente azzurro. Intanto, ieri è toccato ai giornalisti esteri parlare con il presidente. Il patron vuole blindare Ghoulam, Sarri e Mertens, ma nell’appuntamento a Roma, il presidente azzurro ha voluto soltanto annunciare la nascita di un dipartimento per lo sfruttamento del brand all’estero e parlare in generale del suo Napoli: «Abbiamo assunto Serena Salvione con altri quattro elementi, proprio qui a Roma, per averla sempre sotto gli occhi, un’entità con 5 dirigenti che lavorano sul brand all’estero ». DE LAURENTIIS NON È ENTRATO nello specifico delle questioni tecniche e della prossima partita contro il Torino. Il patron ha fatto discorsi più generali, tuttavia non meno interessanti: «Dopo 13 anni di Calcio Napoli nuovo, perchè il club era morto, non esisteva più, lo chiamammo Napoli Soccer infatti per creare una distinzione, un nuovo viaggio, partendo dalla terza divisione. Non ereditammo nulla dal passato, se non la storia, perchè non c’erano calciatori, nessun tipo di ricchezza, è stato come creare una cosa nuova. In 13 anni abbiamo fatto due anni in C, un anno in B e da otto anni è l’unico club italiano consecutivamente in Europa, rispettando il fair play finanziario che non esisteva prima di Platini. Credo sia stato un percorso di successo, anche considerando che Juve, Inter e Milan hanno fatturati estremamente più alti mentre il Napoli è su una base di 140mln quando riusciamo a giocare in Europa». Inevitabile il discorso stadio: «Servirebbe un ragionamento decennale, su come era la frequentazione dieci anni fa, diversa rispetto a quella di oggi perchè non era sviluppato lo stadio virtuale, non così clamorosamente perchè quando nel ‘99 provai a comprare il Napoli, parlai di stadio virtuale e nessun giornalista riuscì a capire. Quando parliamo di stadio bisogna capire chi va allo stadio. Secondo un rapporto Nielsen i simpatizzanti del Napoli sono 120mln nel mondo mentre tifosi veri 35mln di cui 17 negli Usa. Possono 35mln di tifosi andare allo stadio? E una perforabilità di 0,0001%, così come quando ci sono le contestazioni». DE LAURENTIIS RICORDA che di calcio era un “incompetente”: «Ero uno spettatore, ma che apprendeva, studiava. Se fossi stato un tifoso acceso dall’inizio, mi sarei fatto trascinare in una meno attenta visione dei fatti. Non reagisco mai ad esempio, mia moglia invece si dispera, anche essendo una ginevrina. Io sono impassibile, cerco di evitare anche di parlare nel post perchè c’è il tifoso in te e dichiarazioni possono disturbare e voi giornalisti provate sempre ad accendere la miccia. Mi sono abituato a non passare più per la sala stampa, evitando di parlare da tifoso». Più stuzzicante l’ennesimo attacco a Gonzalo Higuaìn: «Delusione Higuain? Non è una delusione. Quando tu stabilisci una clausola rescissoria per evitare la cessione, poi se c’è un pazzo che paga quella cifra e la Juventus che non avrebbe dovuto, una squadra italiana in maniera eticamente... e Higuain non avrebbe dovuto accettare. Maradona dice che ha vinto due scudetti, non sarebbe mai andato in nessun’altra squadra italia, è troppo facile se no. La cosa sgradevole è che il fratello mi diceva che Higuain si lamentava della scarsità dei compagni, ma a me non sembrano così scarsi. Se pensiamo che Mertens è diventato un centravanti da 30 gol. Siamo l’unica squadra con 4 giocatori in doppia cifra di gol. Lui ce l’aveva con Callejon, il fratello mi continuava a ripetere... e quando ho allungato il contratto a Callejon - che è straordinario ed io premio sempre la persona, altrimenti è solo un freddo e sterile contratto - il problema è stato suo. Se il fratello mi dice che lui va lì per vincere, io gli potrei dire che la Juve ha vinto anche senza di lui tanti scudetti, sei di rimorchio a quel punto, non fondamentale. È una sua scelta, inopportuna, non di stile, vedete Cavani e Lavezzi invece dove sono andati».