Gemelli del gol separati alla nascita e pure nel corso della loro brillante carriera. Lo dice la storia, e i numeri: Insigne ed Immobile parlano la stessa lingua, osservano il calcio allo stesso modo, con occhi gonfi di passione, e stanno vivendo un sogno lungo quanto l’impulso, quotidiano, di segnare e sorridere. Da Pescara in poi non si sono più fermati: hanno scalato le vette dello scetticismo, della notorietà che poi scompare, del salto di categoria che spesso è enorme, quasi insuperabile. Lo hanno fatto con quello status di scugnizzi appiccicato addosso, un vanto per chi ha legami così forti con casa propria. Ed ora si ritroveranno insieme, ma da avversari, per ricordarsi quanto sia bello ritrovarsi.

ZEMANLANDIA. Domani uno contro l’altro, dopo essersi salutati pochi giorni fa dopo l’avventura in Nazionale. La loro amicizia nasce da Pescara, con Zeman in panchina: collante di talento. Il loro. Che hanno espresso nella stagione 2011/12, coronando il sogno di una città intera: la promozione in Serie A. Con Verratti in cabina di regia tornò Zemanlandia, spettacolo puro. E tanti gol: 28 per Immobile e 18 per Insigne, gli stessi realizzati lo scorso anno al Napoli (il record è di 19 con la Cavese in Lega Pro). Tra i due feeling speciale, in campo e fuori, espresso anche in Under 21 ed ora con l’Italia del ct Ventura, seppur con qualche difficoltà.

RIFERIMENTI. Non sarà solo Lazio-Napoli ma sarà Immobile- Insigne, ovvero il principale bomber dei biancocelesti contro il simbolo di una città, dunque di una squadra, che s’è caricato sulle spalle la propria napoletanità, portandola ovunque con sé in giro per il mondo. Da quando si sono separati i due hanno effettuato percorsi differenti: Insigne è rientrato alla base e con Mazzarri, Benitez e Sarri ha completato il processo di crescita che lo ha reso, oggi, un giocatore completo, talentuoso ed universale, tascabile ed ammirabile, goleador ed anche rifinitore, ed infine generoso nel lavoro di copertura.

QUASI AZZURRO. Immobile è tornato alla Juve solo per salutare, definitivamente, il sogno bianconero. Per anni ha cercato stabilità: Genoa, Torino, Borussia Dortmund, Siviglia ed infine Lazio, finalmente, perché ora si sente a casa ed i numeri lo sostengono: 6 gol in questo avvio di campionato (più la doppietta in Supercoppa alla Juve) e 23 lo scorso anno. Per i tifosi è un idolo e per il Napoli, magari, un rimpianto: nel 2016 la Lazio lo ha pagato circa 8 milioni di euro, lo ha acquistato con decisione mentre gli azzurri, che pure riflettevano sull’idea d’ingaggiarlo, hanno temporeggiato e poi fatto scelte diverse, ugualmente vincenti. Però questo Immobile, così forte, pare non aver confini. E l’amicizia con Insigne resiste ancora, nonostante il rimpianto di non essersi ritrovati a due passi da casa. Ancora insieme.