Germania senza pietà e una brutta Italia esce con le ossa rotte dall'amichevole di lusso dell'Allianz Arena di Monaco di Baviera. I tedeschi, il cui ultimo successo sugli azzurri era datato 21 giugno 1995 (2-0 sull'Italia di Sacchi nel Centenario della Federazione svizzera), si impongono per 4-1 con le reti di Kroos e Gotze nel primo tempo ed Hector e Ozil su rigore nella ripresa, con El Shaarawy che rende solo un po' meno umiliante la sconfitta. Male l'Italia, che di certo fa un paio di passi indietro rispetto a quanto mostrato a Udine con la Spagna: impaurita nel primo tempo, la Nazionale ha provato a rialzare la testa nella ripresa, beccando però il terzo gol nel suo miglior momento. E il risultato finale è lo specchio del gap, piuttosto ampio, con i campioni del mondo.
Conte cambia tridente rispetto alla Spagna e mette dentro Bernardeschi, Zaza e Insigne, Acerbi la novità in difesa, in mezzo c'è Montolivo al posto di Parolo al fianco di Thiago Motta. Forfait di Khedira nella Germania con Loew che punta su Kroos in regia con Draxler e Ozil interni e davanti Gotze in appoggio a Muller. La Mannschaft parte forte, al 9' provvidenziale Darmian in chiusura su Ozil in area, qualche minuto dopo Draxler chiama in causa Buffon. La manovra azzurra è soffocata dai tedeschi, che al 24' passano: su un cross dalla destra, Bonucci allontana ma la palla finisce sui piedi di Kroos che dal limite dell'area la piazza nell'angolino basso. In campo solo Germania, con Buffon che alza sulla traversa la conclusione di Muller e poi si fa trovare pronto sul diagonale di Draxler. Primo sussulto azzurro dopo la mezz'ora ma il destro di Insigne è fuori misura. L'Italia si scuote ma proprio allo scadere del primo tempo la Germania raddoppia, con Gotze che si infila fra Darmian e Florenzi e di testa insacca sull'assist di Muller. Italia più propositiva in avvio di ripresa e bella chance per Montolivo il cui sinistro sfiora il palo. Ci provano anche Zaza e Giaccherini sugli sviluppi di un calcio di punizione ma al 14' la Germania colpisce in contropiede e con Hector punisce di nuovo gli azzurri. Si fa male Bonucci, dentro Ranocchia, spazio per De Silvestri al posto di Florenzi. Zaza con un guizzo prova a suonare la carica ma dietro l'Italia balla, Rudy scatta in posizione sospetta e Buffon lo stende. L'arbitro grazia il portiere azzurro, non Ozil che dal dischetto fa 4-0. A salvare l'onore la rete di El Shaarawy, la cui conclusione dal limite deviata da Rudiger beffa Ter Stegen. Ma resta la sconfitta, difficile da digerire.

 

"I convocati per gli Europei? Ho sedici certezze su 23". A chiarire a che punto è la scrematura della rosa dei possibili 'azzurrabili' in vista dell'appuntamento continentale in Francia è il ct Antonio Conte intervistato da Raisport.

"In questi giorni c'è chi ha guadagnato terreno e chi lo ha perso -spiega il tecnico- al momento delle convocazioni sarò schietto, sincero e sereno. Non mi farò condizionare, non guarderò in faccia nessuno, certamente non saranno scelte politiche".

In attesa dell'amichevole che stasera vedrà l'Italia scendere in campo a Monaco di Baviera contro la Germania campione del mondo, Conte torna a parlare della convinzione di essere stato sotto utilizzato in questa esperienza in Nazionale: "E' assolutamente fuori strada chi ha voluto mettermi contro il presidente federale, il presidente al contrario mi ha sempre appoggiato, anche se capisco che può arrivare fino a un certo punto. A chi mi riferisco? Lo sanno benissimo, coloro che non mi hanno permesso di poter incidere ancora di più. Diciamo che in generale il calcio italiano avrebbe potuto fare un passettino indietro".

"Solo squadre come Brasile, Francia e Germania possano essere selezioni perché hanno dei fenomeni, mentre noi non ce lo possiamo permettere: dobbiamo essere squadra", sottolinea il tecnico azzurro. E guardando al futuro della panchina azzurra Conte, che ha già annunciato il suo addio alla Nazionale al termine degli Europei, conclude: "Sarebbe un peccato se si disperdesse tutto questo lavoro, ci sono tracce ben visibili e su queste bisognerà lavorare. A prescindere se dopo di me verrà un allenatore o un selezionatore".