E’ mancato il City e subito dopo il Napoli, passato in vantaggio in un lampo e poi tramortito, nella testa e nelle gambe, dalle pessime notizie arrivate da Kharkiv. Un’uscita di scena mesta e meritata, date le quattro sconfitte raccolte in sei partite. E’ la seconda sconfitta consecutiva, una sorta di inedito per Sarri, al quale ora toccherà gestire l’inevitabile pressione che si calerà sulla squadra in vista della prossima partita di campionato con la Fiorentina, in programma al San Paolo alle ore 15. In attesa dell’Europa League, la testa sarà solo al campionato. Da lì occorrerà ripartire per ritrovare prestazioni e risultati. Ed è proprio il tecnico, nella conferenza stampa del post partita, ad indicare la via da seguire, non prima di aver analizzato l’inopinata sconfitta con il Feyenoord:

Questo sconfitta è figlia del risultato maturato in Ucraina?

“Ci siamo fatti condizionare dalle notizie che arrivavano dall'altra partita, è indubbio. Questo è un errore, a livello mentale era un allenamento stupendo riuscire a giocare nonostante l'altro risultato. Non ce l'abbiamo fatta, mentalmente dobbiamo lavorare ancora. Nel 2017 tenere nascosto il risultato è difficile, nessuno di noi ha passato notizie ai ragazzi ma in campo è arrivato. E' palese”.

Dalla Champions all’Europa league: con quale spirito affronterete la nuova competizione?

“Non penserei all'Europa League, che arriverà tra un mese e mezzo. È una competizione che dobbiamo fare con grande determinazione. Una squadra che a livello europeo non ha una grandissima storia non è che debba andare in Europa League e non onorarla fino in fondo”.

La squadra rischia di pagare il contraccolpo psicologico di due passi falsi consecutivi (con Juventus e Feyenoord) così pesanti?

La sconfitta con la Juve non ci può togliere certezze, lo può fare il fatto che da due o tre partite non facciamo certe cose. Vedi pochi di quei movimenti che ci facevano essere pericolosissimi, attacchiamo poco gli esterni e la profondità. Abbiamo giocatori forti, penso che sia un momento. Nella prima mezz'ora potevamo essere sopra di tre gol, poi a livello di motivazione qualcosa ci ha tolto l'altro risultato. La cattiveria con cui abbiamo giocato dal trentesimo in poi è stata nettamente minore, probabilmente ci ha amplificato certi problemi”.

Cosa sta mancando al Napoli?

“Sono due o tre partite in cui la supremazia territoriale non si trasforma in pericolosità offensiva. Abbiamo qualche problemino, più offensivo che difensivo. Non è preoccupante, ma ci deve far pensare il fatto che non si vedano certi movimenti. Mancanza di velocità? Se il movimento senza palla è minore la circolazione della sfera perde qualcosa. Abbiamo dato poche soluzioni al possessore di palla, così la gestione diventa più blanda”.

Si aspettava un atteggiamento diverso da parte di Guardiola?

“Deve preparare il derby di Manchester, è chiaro che qualcuno avrebbe riposato e le motivazioni vengono meno. Guardiola ci ha provato, ma è difficile. Purtroppo il calendario ci ha un po' penalizzato, nel momento decisivo abbiamo affrontato il City due volte, stasera invece è diverso ma lo Shakhtar evidentemente l'ha meritato, noi abbiamo fatto una Champions senza convinzione e cattiveria, forse uscivamo lo stesso, ma il piglio poteva essere diverso”.