“Come è triste Venezia, soltanto un anno dopo”, cantava Charles Aznavour. Se oggi fosse vivo, l’artista francoarmeno potrebbe inserire il Napoli nel titolo del suo successo. Mai era arrivata così in basso la squadra azzurra nelle ultime stagioni. Ad Empoli si è toccato ancora di più il fondo rispetto al pareggio casalingo della domenica precedente con il Frosinone. Continuano a perdere pezzi i campioni d’Italia. Stanno umiliando uno scudetto conquistato dopo 33 anni dall’ultimo successo. Sembra non esserci mai limite al peggio. I giocatori sono vuoti di testa e di cuore e non stanno onorando la maglia che indossano. È un’agonia senza fine che sta facendo arrabbiare non pochi i tifosi. Sabato sera al Castellani i gruppi organizzati hanno accusato Di Lorenzo e compagni di essere dei mercenari. “Vergognatevi” hanno urlato gli ultras. Il capitano è dovuto andare per forzaa parlare con loro ma ha potuto solo incassare le critiche senza rispondere. Non c’è nulla da dire. Come si può ribattere di fronte ad una prova imbarazzante come quella contro i toscani. In una partita intera non si è praticamente mai tirato in porta. Eppure di fronte non c’era l’Inter ma l’Empoli che sta lottando per non retrocedere. Neanche il minimo sindacale sono in grado di mettere in campo i calciatori partenopei. Nessuno lotta, il pallone scotta e in avanti neanche Osimhen ha più la cattiveria che l’ha sempre contraddistinto.

I NUMERI. Con quella di Empoli sono dieci le sconfitte stagionali del Napoli. I toscani tra andata e ritorno hanno conquistato sei punti. Ma tutti sono stati capaci difar bene contro gliazzurri. Ormai hanno capito la fragilità del Napoli e basta lanciare la palla in area che c’è sempre la possibilità di concludere in porta. Questa squadra non è mai riuscita a vincere tre partite di seguito. I successi totali sono solo tredici mentre i pareggi dieci. Qualcuno si era illuso che si potesse ancora lottare per la zona Champions ma con i 49 punti attuali c’è il rischio di non andare neanche in Conference League. Il metodo di Calzona è stato un fallimento. Il suo rendimento sta confermando il fatto che può essere solo un secondo. Non ha mai dato l’impressione di cambiare il Napoli. È stato anche lui una scelta sbagliata. Dopo Empoli avrebbe fatto bene a dimettersi. Tanto un posto di lavoro ce l’ha. Se andasse via darebbe una prova di coraggio non indifferente e evidenzierebbe ancora di più la colpa dei calciatori. L’altro giorno si è preso le responsabilità. Che ci sono. Anche al Castellani non è riuscito a modificare il Napoli dalla panchina. Ha tolto Kvara e Politano, gli unici due che stavano dando l’anima. Ha poi buttato nella mischia Simeone all’89’. Va bene tutto ma è in confusione anchelui. E in questo modo lo scudetto viene ancora di più umiliato.