"Abbiamo ottenuto il rinvio dei bandi per il Tav che partiranno tra 6 mesi solo se Italia Francia raggiungeranno un accordo serio". E' quanto scrive su Facebook il sottosegretario al Mef, Laura Castelli dei 5 Stelle. "Tutto questo senza nessun costo per lo Stato e senza toccare i soldi degli italiani. Questo governo prosegue forte del rispetto del suo contratto fondatore per realizzare le cose che servono all'Italia". I bandi per la Tav sarebbero dovuti partire lunedì. "Sulla Tav la situazione si sta risolvendo positivamente" ha detto anche il vicepremier Di Maio. "Quindi ora parliamo di altro e andiamo avanti. Andiamo avanti con altre opere, con Quota 100, con investimenti produttivi per le imprese, con il Reddito di Cittadinanza e con tutto ciò di cui il Paese ha bisogno, ora. Ce lo chiedono gli italiani". "Le 'teste dure' o frasi come 'vediamo chi va fino in fondo' non mi appartengono, sono folklore che non fa bene all'Italia. Siamo stati eletti per servire gli italiani e e' quello che faremo con responsabilità". Il sottosegretario alle Infrastrutture, Michele Dell'Orco di M5S spiega che "l'opera verrà ridiscussa integralmente come previsto da Contratto. Il buon senso ha prevalso. Priorità rimane la semplificazione del codice degli appalti e un grande piano di manutenzione di ponti e strade". Intanto Telt, la società italo-francese incaricata di realizzare la Torino-Lione, ha ricevuto una lettera da parte del governo italiano. La conferma arriva dal portavoce della società, che però non è entrato nel merito della comunicazione: "I contenuti - ha spiegato - sono riservati".

FICO - Intanto stamane, anche Roberto Fico, a Napoli per un convegno sulla criminalità minorile ospitato dal Circolo Posillipo, interviene sullo scontro di governo sull'alta velocità ribadendo come il secco 'no' Cinque Stelle all'opera sia ancora fra i punti cardine del Movimento. Il no alla Tav, spiega, "non è un atto ideologico" ma "una battaglia identitaria del Movimento 5 Stelle". "Il Movimento 5 Stelle è ancora saldamente contro la Tav? Sì, io sento così", risponde poi il presidente della Camera, che aggiunge: "Abbiamo visto tutte le relazioni che sono negative, senza contare che, non solo in Italia, ogni volta purtroppo che un'opera va avanti in un certo modo crescono anche le spese che in questo momento non sono a bilancio".

Parlando ai cronisti, Fico ha ripercorso la storia del Movimento 5 Stelle e, in particolare, la posizione del M5S nei confronti della Torino-Lione: "Nel 2005 - ha ricordato Fico - la prima riunione dei meetup che nascevano fu fatta a Torino, perché quel giorno c'era la grande manifestazione per dire no alla Tav. Eravamo circa un centinaio e c'era anche Beppe Grillo, e dopo la riunione andammo tutti alla manifestazione". Il no alla Tav, ha sottolineato Fico, "non era una posizione ideologica o per dire no a qualcosa, ma era per dire di cambiare rotta rispetto a delle opere che non servono e non servivano". Inoltre, ha proseguito Fico, "la prima uscita pubblica da parlamentari del Movimento 5 Stelle Camera e Senato, nel 2013 fu una visita ai cantieri della Tav per comprendere a che punto ci trovavamo, per dire l'ennesimo no documentato e non ideologico alla Tav. Quindi è una lotta che ha attraversato ogni periodo storico del Movimento 5 Stelle e ogni regione che ha contribuito a far nascere e a far crescere il Movimento".

"Rischio voto con le europee? Non parlo di questo, non sta mai a me dirlo. La legislatura è saldamente in piedi", ha poi tagliato corto il presidente della Camera. "C'è la nostra Carta costituzionale - ha aggiunto Fico - e semmai avverrà qualcosa la parola passa al Presidente della Repubblica, non al presidente della Camera. Ma in ogni caso si sta andando avanti, i provvedimenti sono agli atti e lunedì si continua il lavoro normale", ha concluso.

CASALEGGIO - "Non penso ci sia una crisi di governo", fa eco a Fico Davide Casaleggio, presidente e fondatore dell’associazione Rousseau oggi a Milano per la kermesse a Palazzo delle Stelline. Casaleggio poi taglia corto: "Oggi siamo qui per parlare di Villaggio Rousseau, so che avete questo focus, ma oggi siamo qui, in un bell’evento di partecipazione come ce ne sono stati tanti".

Matteo Salvini oggi torna a ribadire che "non ci sarà nessuna crisi di governo". In diretta a SkyTg24, il vicepremier smentisce la rottura e assicura come il governo "andrà avanti ancora a lungo". Ma sul contratto con gli alleati, il leader del Carroccio è netto: "Ricordo che nel contratto c'è la revisione dell'opera, si può rivedere il progetto, risparmiare sui costi, ma non sta scritto da nessuna parte che l'opera debba essere cancellata". "Resto convinto che si debba fare", spiega ancora Salvini, che ribadisce come sia "importante che si dia un segnale di partenza e apertura". In ogni caso, "se un accordo non si trova al governo si può trovare nel Parlamento o nel Paese", continua il vicepremier: "Io sono disponibile a tutto, a un pronunciamento del Parlamento, a un pronunciamento degli italiani con un referendum".