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È in arrivo un 2016 da sogni non proibiti

Opinionista: 

Raramente un nuovo anno, come quello che stanotte subentra al vecchio, è accompagnato da così grandi attese, che riguardano non solo lo scenario globale ma anche quelli nazionali e locali. Per cominciare dall’Europa chiamata da subito a dare nel 2016 particolare prova di coesione sui temi scottanti dell’economia, della regolamentazione del sistema bancario al riparo da titoli tossici e da speculazioni corsare ma soprattutto nel saper scoraggiare tentativi di leadership egemoniche, causa di squilibri e destabilizzanti incomprensioni. Quanto allo scacchiere internazionale, anche qui i primi mesi dell’anno saranno cruciali per estirpare il bubbone Isis e vedere se il governo unitario libico, da poco varato con la benedizione dell’Italia, risulterà decisivo nel mantenimento di un equilibrio stabile in aree percorse da guerre tribali, etniche e di fanatismo religioso. Sul piano nazionale, per parafrasare un celebre titolo del repertorio eduardiano, da “attese che non finiscono mai”: oltre ad attendersi un’efficacia più rapida dalle riforme, già varata dal governo Renzi, la parola maggiormente attesa è “il rilancio del Sud”, ancora di là da venire, nonostante rassicurazioni che restano sempre vaghe. Dopo l’ unica, concreta novità del credito di imposta, automatico e quadriennale, concesso in rapporto alle dimensioni dell’impresa, restano da definire gli sgravi contributivi e i fondi alle imprese, che consentirebbero, questo sì, un decollo sicuro. L’attenzione ora è tutta rivolta al promesso varo dei 16 patti per il Mezzogiorno, uno per ogni regione oltre a quelli aggiuntivi per le sette città metropolitane, di cui si sa ancora poco e si spera di saperne di più nei prossimi mesi, soprattutto in vista di consultazioni amministrative, che vedranno anche Napoli alle urne. La nostra città, da tempo in una cronica precarietà, è in spasmodica attesa che qualcosa cambi, grazie a un processo di modernizzazione di effettivo contesto metropolitano, l’unico capace di innescare un meccanismo di sviluppo sul territorio e nelle aree vicine e più prossime, interessate da coinvolgenti e positive conseguenze indotte. Si tratta di saper utilizzare tutte le opportunità e le risorse a disposizione e di favorire il varo di quei programmi per i quali ci sono già i finanziamenti. Guai se in vista del voto dovessero prevalere pericolosi calcoli elettoralistici su scelte oggettivamente obbligate per il bene della città. In questo ingorgo di attese va da sé che gli occhi non solo della politica ma anche della gente comune da subito, nel nuovo anno, saranno puntati sui primi passi della “Futura Bagnoli”, questa volta nelle salde mani di un commissario governativo che dovrà dar conto di ogni atto e non perdersi come è avvenuto per il passato ad altri soggetti “attuatori”, distintisi in dannose perdite di tempo. Infine, perché nasconderlo? C’è una ragione in più per brindare all’anno nuovo, che nel cuore dei tifosi napoletani ha in serbo un sogno non più proibito per i sempre più crescenti successi della squadra di Maurizio Sarri, cui scaramanticamente diciamo: auguri Napoli, che sia davvero la volta buona.