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Abbassiamo a 14 anni il diritto al voto

Opinionista: 

L’eccidio di persone innocenti in Nuova Zelanda – colpevoli solo di avere un diverso colore della pelle e una diversa fede religiosa - e il grande sciopero di milioni di ragazze e ragazzi in difesa dell’ambiente sono gli eventi che nella loro significativa coincidenza possono rappresentare la grande contraddizione che sta segnando la storia mondiale degli ultimi due decenni. “L’Orrore e la Speranza” titolava sabato a tutta pagina “la Repubblica”: l’orrore che periodicamente si rinnova dopo ogni atto terroristico contro persone inermi e senza colpa alcuna e la speranza per la difesa dell’ambiente e per l’urgente attivazione di politiche che escano dall’egoismo protezionistico delle “piccole patrie” e prendano consapevolezza che con ogni probabilità siamo dinanzi all’ultima occasione per salvare la Terra e tanti milioni di suoi abitanti. Da un lato alligna il frutto maligno dell’odio verso i portatori di un’altra cultura, di altre tradizioni e costumi, di un’altra religione (con l’inedita variante che è ora il suprematismo di destra ad attaccare i fedeli che si raccolgono nelle moschee) e, dall’altro, sta fiorendo una vera e propria valanga di giovani e giovanissimi che da ogni angolo del globo chiedono di poter affacciarsi alla vita in un mondo che assiste inerme alla lenta morte dell’aria che respiriamo, dell’acqua che beviamo, dell’ambiente e del verde che stiamo distruggendo. È giunto il momento che l’Europa e le sue istituzioni mettano in atto radicali misure di protezione dell’ambiente e concorrano, con denunce e atti concreti, a mettere nell’angolo la sciagurata e irresponsabile politica di Trump. Anche su questo terreno, soprattutto sulle politiche concrete per il rispetto della natura e l’assoluta necessità di incrementare l’uso di energie alternative, va misurato il tasso di europeismo concreto e rispettoso dei suoi principi fondativi, fatto di provvedimenti e di condanne durissime per le nazioni che continuano ad avvelenare l’aria e ad uccidere il mare e le sue creature. Un’Europa forte e solidale che voglia e sappia sconfiggere la irresponsabile politica antiambientalista di un Trump o lo scempio della grande foresta amazzonica (forse l’ultimo polmone di un continente carico di ferite e di prepotenze e di veri e propri genocidi delle popolazioni indigene) subito ripreso dal fascista dichiarato, presidente del Brasile, Bolsonaro. L’enorme massa di giovani che a centinaia di migliaia ha invaso le piazze di tante città in Europa e nel mondo chiede solo di poter respirare aria pulita e di tuffarsi in un mare libero dalla plastica e di proteggere e di creare in tempi brevi fonti di energia alternativa al petrolio o al carbone o alle scorie radioattive delle centrali atomiche o alle emissioni delle fonderie, con la conseguenza di un aumento esponenziale dei tumori nelle aree circostanti. Ma non dimentichiamo che accanto alla speranza (una speranza concreta che non resti solo una coraggiosa utopia) continua a regnare e a provocare stragi di persone innocenti l’orrore del terrorismo in tante città e nelle comunità di tutto il mondo. Bisogna combattere le fonti originarie della violenza omicida che ha insanguinato strade e piazze, luoghi di ritrovo e scuole, e che ha trovato il suo carburante nella propaganda che invade la rete come ha saputo fare l’Isis e come ha fatto l’attentatore in Nuova Zelanda. Come in molti hanno sostenuto a giusta ragione, l’attentato alla Christchurch inaugura l’ingresso in campo del terrorismo di destra, quello del cosiddetto suprematismo sovranista che, grazie al diffondersi dei social, istillerà veleno e indurrà all’azione “purificatrice” contro l’islamismo e i suoi seguaci. Forse ai partiti della destra europea farebbe un gran bene rileggere le drammatiche pagine della storia del secolo scorso: dai pogrom contro i negri americani organizzati dagli incappucciati del Ku Klux Klan allo sterminio degli ebrei e degli zingari nell’Europa degli anni 30 e 40. Suprematismo deriva da Supremazia che era la parola d’ordine di chi gridava alla difesa della supremazia della razza bianca e ariana e di chi aveva come slogan: Dio, Patria e Famiglia: Hitler e Mussolini. Lo stesso che stanno agitando i politici suprematisti del XXI secolo: da Trump a Le Pen, da Salvini a Orbán, dall’estrema destra polacca a quella tedesca di AfD e così via elencando, purtroppo. Molti politici e molti commentatori hanno salutato con entusiasmo questo straordinario evento dei giovani che occupano la piazza. Ma mi assale il dubbio che come dice il proverbio: passato il santo, passata la festa. Un rimedio c’è: abbassiamo per legge universale il limite di età del diritto al voto a 14 anni.