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Il “ragioniere” Mollica, il critico che non critica

Opinionista: 

Immaginatevi in fila alla cassa del supermercato, con faccia perplessa che abbiamo tutti dopo aver riempito il carrello di cose assolutamente inutili che però sono in offerta tre per due. Avete i denti ancora sani, per esempio, eppure avete preso la confezione tris di compresse per pulire la dentiera, perché una è gratis e può sempre servire e non si può mai sapere. E davanti e dietro di voi ci sta la gente normale, anche se non è normale comprare compresse per pulire una dentiera che non c'è. Ma in quella fila di gente normale in attesa paziente non troverete mai Junior Cally con le crosticine pezzotte o Achille Lauro jr in tutu vedo-non-vedo. Perché loro due fanno parte di un altro ecosistema, l'ecosistema Sanremo, quello che sta in un acquario silenzioso, colorato e luccicante, e voi li vedete ma non li sentite. E loro forse vi vedono ma certamente non vi sentono. È un ecosistema diverso dal nostro, e non vedrete mai Achille jr in tutu dire alla cassiera: «Ho dimenticato di pesare le cime di rapa». Nel nostro ecosistema da supermarket c'è invece sicuramente Vincenzo Mollica, fisico e voce rassicurante e volto sempre sorridente. Mollica è un amico di famiglia, è il ragioniere del quarto piano del nostro palazzo, quello che sa tutto delle spese condominiali, anzi spesso è proprio lui l'amministratore del palazzo, quello che ha la faccia onesta e non farebbe mai la cresta sul gasolio del riscaldamento. Grande Mollica: non parla male di nessuno, mai, e trova sempre aggettivi superlativi per presentare i cantanti che intervista. Tanto buono che Aldo Grasso, il critico televisivo del Corsera, coniò anni addietro un neologismo un po' viperetta, il mollichismo, per indicare qualcuno che parla sempre bene di tutti. Perché Mollica è un critico che non critica, e in 40 anni di Festival (iniziò a seguirlo nel 1981) non ha mai detto di un artista che forse dovrebbe cambiare mestiere. Perché Mollica è il condomino che incontriamo nell'androne del palazzo mentre torna a casa con le buste della spesa e ci chiede come stanno i ragazzi. Grande Mollica, a cui la Disney dedicò una striscia nel 1995 creando il personaggio di un giornalista che si chiamava Vincenzo Paperica. Un onore che hanno avuto pochi. E Mollica ha stabilito che, quando sarà il giorno, sulla propria lapide vuole la scritta: “Qui giace Paperica, che nella vita fu Mollica”. E chiudiamo con una nota di malinconia: questo è l'ultimo anno per il ragionier Mollica a Sanremo. A 67 anni va in pensione, quasi cieco da un occhio per il glaucoma e il diabete e col Parkinson che avanza cinico e beffardo. A lui, forse, che ha raccontato il festival da Al Bano ai Ricchi e Poveri passando per Roberto Vecchioni, Amadeus dovrebbe dedicare un applauso quando il sipario calerà.