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La mission impossible del governatore De Luca

Opinionista: 

Solo chi punta all’impossibile può riuscire ad ottenerlo. Incappai in questa massima trentatre anni fa,grazie alla penna impareggiabile, quanto per l’occasione profetica, di Mario Soldati. Un aforisma che mi è tornato alla mente seguendo la schioppettante sequenza di proclami lanciati dal nuovo Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Il nostro ha cominciato fin dalla campagna elettorale, assicurando che, con lui alla guida, il territorio diventerà la culla mondiale del turismo. Ha proseguito impavido dopo aver raccolto il necessario consenso della popolazione, poco curandosi di eventuali sospensioni del mandato, finora evitate grazie a pronunciamenti giudiziari di puro buon senso. De Luca, dicevo, al contrario di suoi illustri predecessori come la Rosetta Iervolino, Sindaca impalpabile di una città sommersa dall’immondizia, non ha timore di annunciare cronoprogrammi, magari poco sofisticati ma di indubbia suggestione. Le ecoballe? Le eliminerò in diciotto, massimo ventiquattro mesi, ha sentenziato. Lasciando di stucco chi fino ad allora aveva sentito trattare della spinosa, poco nobile, materia, alla stregua di una tragedia del genere di Hiroshima o Nagasaki. L’ardire è tale da costringere perfino uno specialista degli annunci a effetto, come il Premier Renzi, a correggere bonariamente il tiro: Vincenzo dice due anni, io dico che in tre sicuramente ce la facciamo. E sia! C’è da scommettere che gli abitanti del circondario metterebbero la firma per liberarsi di una iattura del genere in meno di un mandato consiliare. L’ultima di De Luca risale a pochi giorni fa, e in realtà porta la ‘firma’ del suo consigliere Coscioni. L’Ospedale del Mare, la nuova struttura localizzata nella zona orientale di Napoli, entro l’inizio del 2016 partirà veramente e non per finta, ha assicurato il fedelissimo, riprendendo uno dei tormentoni deluchiani in vista del voto, quando a più riprese il futuro Governatore chiosava con sarcasmo l’inaugurazione del complesso fatta prima ancora che potesse essere in condizioni di funzionare. Che dire di fronte a tanto ottimismo? Chi ha a cuore le sorti di Napoli e della Campania può solo sperare che i risultati arrivino davvero. Ricordando quel vecchio motto di Soldati. A proposito: ne fece uso per commentare l’imbarazzante epilogo del girone disputato dall’Italia calcistica ai mondiali 1982, con qualificazione stiracchiata dopo un mortificante pareggio col Camerun. Unico in un marasma di pessimisti, lo scrittore invitò a sognare: possiamo vincere il mondiale, basta avere il coraggio di pensarlo! E così fu.