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Le formiche nei letti, ecco il commissario

Opinionista: 

Detta così, potrebbe anche sembrare una fiaba di Esopo, come la volpe e l’uva. E invece no, non siamo nell'antichità, ma nel 2017, a Napoli. E una fiaba non lo è per niente, tantomeno se ne riesce a intravedere il lieto fine. La foto della signora ricoverata all’ospedale San Paolo, ricoperta di piaghe, ma sopratutto di formiche, ha fatto il giro del mondo, mostrando il degrado in cui purtroppo versa la sanità nella nostra terra. Francamente, mi sarei aspettato che lo “sceriffo” - figura cui piace tanto essere paragonato il presidente De Luca - tirasse fuori la colt per colpire chi ha consentito un simile scempio. E invece no. Il presidente della Regione cosa sta facendo? Invoca la necessità di nominare subito il commissario della sanità: lui, ca va sans dir. Quanto cinismo e strafottenza, caro De Luca. Le formiche nei letti, le barelle nei pronto soccorso, come i lettini nei corridoi, o peggio, i malati per terra, non hanno nulla a che vedere con il commissariamento della sanità, con le funzioni che il commissario è chiamato a compiere. La sanità non è solo grandi strategie, Lea ed altre sigle per addetti ai lavori. La sanità, o meglio la malasanità, è prima di tutto quella che vivono i cittadini campani nel loro quotidiano. Sono gli appalti assegnati agli amici che producono licenziamenti e riduzione dei servizi, i cartellini timbrati per finta, il personale che manca senza che nessuno si preoccupi di sostituirlo. Insomma, la malasanità che colpisce come un pugno nello stomaco è quella del mancato controllo da parte di chi ha la responsabilità di doverlo fare, di chi è stato scelto - e viene lautamente pagato - per garantire un servizio decente a coloro che soffrono, ma non lo fa. La Campania, unica regione d'Italia, ha una legge, voluta da De Luca, che permette al presidente di scegliersi i direttori generali delle aziende ospedaliere ma che, grazie ad un emendamento voluto dal gruppo di Forza Italia, almeno consente alla giunta di controllare questi manager e di mandarli a casa, se non fanno o fanno male. Ecco, questo è il punto. Come può un manager a non accorgersi che nel “suo” ospedale le formiche attaccano i malati o che ci sono le barelle nei corridoi, come al Loreto Mare, al San Paolo o al Cardarelli? E come fa De Luca a scoprirlo solo se la notizia va in tv? Semplicemente perché nessuno controlla niente, a partire dall’ordinario. Ma chi non è capace di controllare l’ordinario come pretende di poter governare lo straordinario di un commissariamento? Mi permetto di offrire un consiglio, non richiesto e sicuramente non gradito, a De Luca: facesse il suo lavoro di controllore dei manager che si è scelto piuttosto che provare a sfruttare la povera signora del San Paolo per portarsi a casa questo altro incarico!