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L’offesa oltraggiosa dei soliti Masaniello

Opinionista: 

C’è un senso di sconforto e di vergogna per la superficiale arroganza nei commenti dei De Luca, de Magistris e Lorenzin sul caso del Pronto Soccorso dell'ospedale di Nola, non per l'operato dei medici. Anzi, l'orgoglio e la completa solidarietà per i colleghi che non hanno esitato a prestare la propria assistenza in una condizione di oggettivo dissesto organizzativo di tale realtà ospedaliera, accende un barlume di speranza, ma anche un fuoco di furioso disgusto per il silenzio colpevole di politici locali e campani, addetti ai lavori: i primi perché sanno di essere corresponsabili di tale sfascio, i secondi, l'Ordine dei Medici ad esempio, troppo impegnati nel ruolo superfluo di comparse e collettori di quote sociali. La Asl3 Napoli Sud, nata dall'incauta unione delle Asl 4 e 5, già in passato è assurta a protagonista negativa della decadente sanità campana, ma quasi mai per colpa manifesta dei suoi operatori sanitari, spesso per l'inadeguatezza professionale dei suoi quadri manageriali. L'ultimo caso ci consente di chiarire e ribadire quanto andiamo scrivendo da tempo sulla politica miope ed irresponsabile della riorganizzazione delle nostre strutture ospedaliere. E il primo responsabile oggi, è proprio un governatore che ha commissariato una difficile Asl come la 3Sud con personaggi ignoti ma "codicilli" di politici casertani, "promossi" a manager, nonostante l'incredibile sequela di "abbagli interventisti" e la sicumèra costante manifestata verso i propri dipendenti. La sciagura del commissariamento della sanità campana - un atto dovuto, considerando il pregresso scempio amministrativo perpetrato dalle teste di legno nominate come assessori - è stato un rimedio peggiore del male, perché di fatto ha deresponsabilizzato i politici locali dal mandato elettivo ed ha finito per colonizzare la gestione di un nevralgico settore sociale, offrendo ai colpevoli di tale fallimento una provvidenziale via di fuga. Non uno di questi manigoldi è dietro le sbarre, e la loro pratica di imbrogli impuniti, con la connivenza dei propri partiti, è divenuta ulteriore esempio per incoraggiare nuovi manager parassiti, per lo più voltagabbana riciclati grazie ad un'inopportuna ed elastica valutazione dei loro pseudo-curriculum. La frettolosa cancellazione di interi reparti, l'assurda creazione di macrostrutture con lo scopo di accentrare l'assistenza in pochi agglomerati sanitari malfunzionanti, candidati ad una sicura implosione, e addirittura, nel caso dell'Ospedale del Mare, operanti solo sulla carta o nelle disturbate intenzioni del governo regionale, ha snaturato il rapporto paziente/efficienza assistenziale, l'omogeneità terapeutica territoriale. Ha distrutto il già precario ruolo dell'emergenza e pronto soccorso, con un'ottusa gestione del famigerato 118, così il rapporto medico/pazienti afferenti in emergenza è scaduto al di sotto degli standard da terzo mondo, mentre l'impreparazione e il nepotismo clientelare della classe manageriale è rimasto immutato. Dopo le ennesime esternazioni stupefacenti ed irresponsabili di don Vincenzo e don Luigi, ci scusiamo per aver osato accostarli ad un personaggio storico scomodo, ma comunque intrigante ed importante. Non lo meritano. Di Masaniello hanno soltanto il comportamento plebeo e facinoroso, uno con una volgare bandana arancione e l'altro con una patacca di latta da sceriffo. Intanto, grazie a queste beghe da cortile fra i due - manca all'appello Saviano - si offre al governo l'alibi per continuare a commissariare la nostra sanità. Risulta mieloso e fuorviante anche l'accento su casi di eccellenze terapeutiche campane, ci si dimentica infatti che nella sanità l'alta qualità assistenziale deve rappresentare la regola, non la sua eccezione. Perciò, visto che è pura utopia procedere ad un'escissione chirurgica di tali gangrene, o promuovere un referendum abrogativo di questi figùri, ai prossimi vincoli elettorali "licenziamoli" oppure applichiamo la nota espressione latina "promoveatur ut moveatur" e spediamoli al Parlamento, tanto, da quelle parti, un saltimbanco in più o in meno non farà la differenza.