Accessibilità:
-A A +A
Print Friendly, PDF & Email

Qualcosa è cambiato nel bene e nel male

Opinionista: 

Qualcosa è cambiato. Nel bene e nel male. Se il Napoli vince col Bologna senza esprimere il suo bel calcio vuol dire che le percentuali scuetto aumentano abbondantemente Non ha mancato il colpo la squadra di Sarri allo stadio Dall’Ara. Non ha giocato ai suoi livelli, ha rischiato addirittura di perdere ma alla fine ha portato a casa i tre punti che le permettono di stare prima in classifica con Juventus e Inter. Così come contro l’Atalanta, tante le difficoltà da parte della formazione partenopea incapace di far girare il pallone come sa. Poco e nulla le azioni nel primo tempo. Anzi, se non fosse stato per l’ottima parata di Reina sulla punizione di Verdi, i padroni di casa sarebbero andati al riposo in vantaggio. Lo spagnolo si è ripetuto nella ripresa su Destro sempre sul risultato di 0-0. Poi improvvisamente, così come contro la Dea, c’è stata una metamorfosi. È bastato il solito assist di Insigne per Callejon alle spalle del difensore per sbloccare una partita che sembrava da 0-0. Da quel momento in poi tutta altra storia. Il Bologna ha dovuto subire il possesso palla in tutte le zone del campo e si è arreso poi alle reti di Mertens e Zielinski. Impossibile conoscere il pensiero di Sarri su questa partita perché il Napoli è in silenzio stampa. È evidente, però, che il gruppo è maturato così tanto da riuscire con caparbietà a vincere partite che sembravano destinate al pareggio o addirittura alla sconfitta. Non si sa se sia una tattica o meno. Ma così come contro l’Atalanta, anche iersera il primo tempo è stato lasciato nelle mani degli avversari. Dopo il riposo, poi, con i felsinei più stanchi per aver dato tutto, sono arrivati i gol. Magari il tecnico toscano, anche in virtù di una preparazione anticipata per i preliminari di Champions, sta attuando una tattica diversa. Tattica o meno, il Napoli ha fatto valere la legge del tre nelle altrettante gare di campionato. Sono nove i gol realizzati così come i punti in classifica. Mai Sarri era riuscito nella sua carriera ad incassare tre successi consecutivi di tale portata. Nei due anni precedenti alla guida del team azzurro era partito a filo di gas per poi accelerare con il passare delle giornate. Si corre, dunque, per poter aspirare al titolo. Allegri, dopo il successo con il Chievo, aveva detto che a lui il bel gioco non interessa. Conta solo vincere. Ebbene, a quanto pare anche il sor Maurizio ha adottato lo stesso claim. Sicuramente il toscanaccio non è contento di come si stanno esibendo i suoi ma alla fine le vittorie mettono tutti d’accordo. Non va dimenticato che la stragrande maggioranza dei titolari di ieri ha giocato con le rispettive Nazionali entrambe le sfide di qualificazione. Qualcuno si aspettava un po’ di turn over ma non se l’è sentita Sarri di stravolgere tutto alla ripresa del campionato. Ci teneva a fare tris e c’è riuscito con i soliti uomini d’attacco che non si smentiscono mai. Donadoni si è disperato a fine partita. Voleva vendicarsi dell’1-7 dello scorso febbraio. Aveva creduto anche di farcela ma poi anche lui, come Gasperini, ha dovuto fare i conti con la qualità del Napoli. Che al momento opportuno viene fuori. Sarebbe il caso, però, di aggiustare qualcosa perché non sempre poi si può vincere in questo modo. Sarri, però, lo può fare solo giocando ogni tre giorni. Sì perché già mercoledì si va in campo per la prima gara della fase a gironi di Champions. Si va in Ucraina per sfidare lo Shahktar con il chiaro intento di non perdere l’abitudine ai successi. Che con quello di ieri sono dieci consecutivi partendo dalla fine della scorsa stagione. Aspettiamo l’undicesimo.