Accessibilità:
-A A +A
Print Friendly, PDF & Email

Renzi, l’Europa e la flessibilità

Opinionista: 

“Personaggio non affidabile”: questa è la definizione che il Presidente del Ppe francese, Daul, ha usato per Matteo Renzi. Ce lo fa sapere il Corriere della Sera di mercoledì scorso. È chiaro che il livello dello scontro fra Matteo Renzi, l’Unione Europea, il suo Presidente sale, a prescindere dalle occasioni, che via via si ripetono e girano tutte intorno alla cosiddetta flessibilità. Ma, ripeto, queste sono solo occasioni, o pretesti, perché la questione è politica, come si dice in gergo. Ed attraversa i maggiori schieramenti, Pse compreso, se il commissario Moscovici, socialista, prima di un duro richiamo del gruppo parlamentare del Pse, aveva detto che “l’Italia già usufruisce, più di ogni altro Paese dell’Unione, dei margini di flessibilità sui conti e non può aprire senza sosta nuove discussioni”. Più tardi, nella stessa giornata, Moscovici ritornerà sull’argomento, dopo aver partecipato alla riunione del gruppo del Pse appunto, con toni più morbidi, ma il segnale è chiaro, tanto più se si pensa che François Hollande si guarda bene dall’intervenire a sostegno di Renzi e delle sue posizioni. Eppure sono socialisti entrambi… in Europa! Per dirla in soldoni: il rischio è che Renzi, ed è quello che lui certamente teme di più, possa essere destinato ad aver lo stesso trattamento che subì il fu Cavaliere nel 2011, “protagonista”… lo spread. I “pretesti” non mancano! E la Grande Finanza, che decide i destini dei Governi e dei Popoli, non è estranea, perché probabilmente ritiene Renzi un soggetto spurio e scarsamente malleabile o, meglio, non “governabile”, rispetto ad equilibri consolidatati e che non si vorrebbe che fossero alterati. Se questo scenario fosco, anche per le sorti e la qualità dei processi democratici, fosse realistico, le polemiche che si verificano in Italia, soprattutto nel Pd, appaiono scaramucce provinciali! Anche se resta profondo il tema della identità del Pd, che, a me così pare, viene agitato da soggetti al di sotto del necessario, animati solo dal desiderio di far cadere Renzi, “reo” di troppe e mirate “rottamazioni”. Se mi aiuta qualche personale reminiscenza di quanto accadeva a quel dì nel Parlamento Europeo, credo che il tema meriti un dibattito approfondito nella Sede più alta, quella del Parlamento Europeo. Per questo mi permetto di consigliare a Gianni Pittella, nella sua qualità di Presidente del Gruppo del Pse, di sollevare il dibattito in quella Sede altissima, perché non sono in ballo le sorti della nostra legge di stabilità o il tasso di flessibilità, ma ben altri valori: la Sovranità degli Stati, la rappresentanza dei Popoli, la qualità della Democrazia ed il suo futuro, rispetto ad un apparato, “creato” dagli stessi burocrati, che rappresenta interessi che minano alle basi al ragion d’essere dell’Unione Europea. Renzi ha fatto bene ad andare in pellegrinaggio a Ventotene per rendere omaggio ad Altiero Spinelli, e ad Ernesto Rossi, e ad annunciare li la concreta e bella idea, riferita proprio all’Europa, di recuperare il carcere di Santo Stefano. Pur tuttavia è apparso più come un romantico nostalgico che non come un Capo di Governo in grado di imporre il recupero di quei Valori, che animarono i Padri Fondatori dell’Europa. La durezza delle “regole” che presiedono a scontri di questi livelli richiede alleanze forti e solidali, che almeno il Pse dovrebbe assicurare, se esiste ancora come Partito Europeo. Certo, non può essere tollerato a lungo uno come Renzi, che mostra troppa autonomia, concreta, che va dai rapporti con la Russia, a quelli con l’Iran, a quelli con importanti Paesi Africani. Tutti sulla base di accordi commerciali di notevole portata. Se potessi dare un consiglio a Renzi, gli direi: impegna anche il Parlamento Italiano su argomenti di questo livello e presenta tu stesso una mozione precisa, che sostenga esplicitamente queste posizioni tue e del Governo. Non è cosa da twitter! Si vedrebbe in Parlamento chi sostiene gli interessi, il prestigio, la storia di un Paese Fondatore come l’Italia e chi fa solo demagogia sulle spalle degli Italiani. Con buona pace di soggetti inadeguati, che lo stesso Renzi ha fortemente voluto, come la Mogherini. Vice Presidente della Commissione Europea, vice di Juncker, per intenderci!