Venerdì 21 febbraio 2020 alle ore 20.30 al Cinema Academy Astra, per la rassegna “AstraDoc – Viaggio nel Cinema del Reale”, arriva Boia, maschere e segreti: l’Horror italiano degli anni Sessanta ( Italia, 2018 – 75’) documentario di Steve Della Casa sul periodo più florido e creativo della cinematografia italiana dell’orrore, presentato alla 76° Mostra del Cinema di Venezia, in concorso nella sezione”Venezia Classici”

La serata, organizzata da Arci Movie, Parallelo 41 Produzioni, Coinor e Università “Federico II” con il patrocinio del Comune di Napoli sarà introdotta dal regista Steve Della Casa e dal critico Valerio Caprara.

Un’opera che si avvale dell’apporto dei due maestri italiani Dario Argento e Pupi Avati, e di alcuni critici francesi (fra i primi a rivalutare queste pellicole) come l’insospettabile Bertrand Tavernier per una riflessione su un periodo unico e irripetibile del cinema nostrano, fatto di pochi mezzi e modeste risorse economiche, ma anche di una creatività più unica che rara.

Negli anni Sessanta, il cinema horror conosce una stagione di grandi successi in tutto il mondo. Per la prima volta, anche in Italia si intraprende la produzione di piccoli film che hanno però un grande successo in tutto il mondo e che costituiscono una sorta di approccio italiano a questo genere. Con il contributo di alcuni maestri (Dario Argento, Pupi Avati) e di importanti critici francesi si ripercorrono le particolarità e i punti forti di un’idea originale dell’horror, nel quale l’estetica pop e i contenuti trasgressivi hanno un ruolo molto importante, che rende unica questa produzione italiana nel decennio.

“Il cinema popolare italiano è un universo ricco di fascino e spesso ancora non esplorato. Raccontare l’horror italiano degli anni Sessanta significa analizzare un percorso produttivo dove la ristrettezza di mezzi finanziari non era vissuta come un limite, ma come una possibilità di sperimentare grandi innovazioni, sia sul piano estetico, sia nei contenuti”. Steve Della Casa